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Il sindaco sotto attacco? Secondo il PD, sì

Un ultimo comunicato stampa del coordinatore cittadino del PD, Salvatore Poidomani, insinua il dubbio che ci siano attriti fra il sindaco Maria Monisteri e l'onorevole Ignazio Abbate

di Pinella Rendo -

Ci sarebbe in atto un complotto contro la sindaca di Modica Maria Monisteri?  Il dubbio lo insinua il coordinatore cittadino del Pd, Salvatore Poidomani, che in una nota mette in risalto sospetti, a suo dire diventati certezze.  “Un duro scontro sulla e per la legalità”, questo si legge in un comunicato a firma di Poidomani che sostiene che “da una parte c’è Maria Monisteri, che si muove su un terreno piano e aperto. Trasparente. Dall’altra Abbate, abituato a guazzare nei campi tortuosi e fallosi. L’onorevole Abbate- dice Poidomani- si crede ancora il sindaco della Città e pensa di poter fare e disfare con gli stessi metodi dei dieci anni precedenti. Ma, per sua sfortuna e per fortuna della Città, in questi pochi mesi sono sorti degli argini: i dirigenti e la sindaca. E quindi Abbate, non potendo manovrare a suo piacimento i dirigenti come ha fatto in passato con una buona parte dei funzionari, è arrivato ai ricatti politici, sostiene ancora Poidomani. Secondo il coordinatore cittadino del PD, Abbate non sosterrebbe più la sindaca e, utilizzando tiratori scelti, fa di tutto per sfiduciarla agli occhi dei cittadini. Con lui c’è una buona parte dei consiglieri comunali e quasi tutta la giunta: fedelissimi e fedelissime dell’amministrazione Abbate. E Poidomani fa il nome del vicesindaco Giorgio Belluardo, che dovrebbe essere il braccio destro del primo cittadino. Ma di fedelissimi ce ne sarebbero altri, se confrontiamo la vecchia con la nuova amministrazione. I malpensanti sospettano che tutto è finalizzato a screditare l’amministrazione, sostiene ancora il Pd di Modica che si lancia in una sorta di difesa nei confronti della Monisteri e chiama in suo soccorso quei consiglieri della maggioranza che non si espongono, pur non condividendo il progetto di Abbate. Che si nascondono per ignavia e che invece, dovrebbero manifestare apertamente e pubblicamente la solidarietà a Maria Monisteri, con uno scatto d’orgoglio e di responsabilità.