Cronaca

Il “testamento” del boss

Matteo Messina Denaro aveva scritto un pizzino alla sorella

di Emiliano Di Rosa -

Così scrive oggi il quotidiano “la Repubblica”: Matteo Messina Denaro aveva già scritto il finale della sua storia in un pizzino segretissimo inviato alla fidatissima sorella Rosetta: “Non morirò di tumore, appena non ce la faccio più mi ucciderò a casa e mi troverai tu. Ti dirò quando arriverà il momento”. Qualche mese prima dell’arresto, Matteo Messina Denaro progettava così, insomma, l’ultimo colpo di scena. L’altra indiscrezione la pubblica TP24 e sono le parole pronunciate dal super boss nel carcere de L’Aquila, qualche giorno dopo il suo l’arresto, e rivolte alla dottoressa che lo stava visitando: “Palermo è una città bellissima ma da qualche giorno a questa parte tutta la Palermo bene ha le unghie ‘ammucciate’. Il riferimento, chiaro, è ad una parte della buona borghesia del capoluogo siciliano che potrebbe aver paura delle indagini sulla rete di coperture della sua latitanza. Maurizio De Lucia, procuratore capo di Palermo, poco dopo l’arresto del boss aveva parlato di “borghesia mafiosa” dietro alla lunga latitanza dell’ex Primula Rossa. Finora indagini, perquisizioni, arresti e blitz sono si sono concentrati a Campobello di Mazara ma appare ovvio che, magari senza dare dimensione pubblica e mediatica, gli inquirenti stiano lavorando da tempo anche a Palermo.