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In estate calano le prestazioni in ospedale del 71%

E' allerta negli ospedali siciliani per un'estate che si annuncia complessa con un calo delle prestazioni nei reparti del 71%.

di Chiara Scucces -

E’ allerta negli ospedali siciliani per un’estate che si annuncia complessa con un calo delle prestazioni nei reparti del 71%.  A fornire il quadro è l’indagine della Federazione medici internisti ospedalieri secondo cui il fatto che i medici della Sicilia usufruiscono dei 15 giorni di vacanze nel periodo estivo, come garantito dal contratto nazionale di lavoro, comporta una riduzione degli organici in reparto che varia tra il 21 e il 30% nel 44% dei casi, tra il 30 e il 50% nel 33% dei reparti, mentre la carenza è tra l’11 e il 20% nell’22% dei casi.

Per chi resta il volume di lavoro aumenta nel 55% dei casi. A risentirne nello specifico sono poi le attività ambulatoriali, che diminuiscono le loro attività nel 61% dei casi e chiudono del tutto in un altro 17% degli ospedali. Appena l’11% garantisce invece l’invarianza nel numero e nei tempi delle attività negli ambulatori, che sono rimodulate nei tempi ma invariate nel numero di prestazioni sempre nell’11% di casi. Se pur riducendo le attività d’estate gli ospedali non chiudono per ferie lo si deve ai sacrifici sostenuti dai medici per coprire la carenza di personale già di per se cronica.

Ecco così che il 22% tra giugno e settembre vede qua e là saltare i riposi settimanali che pure dovrebbero essere sempre garantiti. Nello stesso arco temporale il 39% è obbligato coprire i turni notturni con attività aggiuntive, mentre il 55% è chiamato a garantire anche i turni in pronto soccorso (il 44% anche al di fuori del periodo estivo). “E questo – denuncia a sua volta il Presidente della Fondazione Fadoi, Dario Manfellotto, va a tutto discapito dell’attività delle medicine interne, che già dotate di un minor numero di professionisti sanitari in rapporto alla complessità dei pazienti trattati, finiscono così per perdere ulteriori quote di personale, che anziché essere presente in reparto è dato ‘in prestito’ ai pronto soccorso”.