Attualità
In ricordo di Paolo Giaccone
Medico che non si piegò alla mafia
L’iniziativa di oggi è stata promossa dal rettore dell’università Massimo Midiri, dal presidente della scuola di medicina e chirurgia, Marcello Ciaccio, e dalla direttrice dell’azienda ospedaliera, Maria Grazia Furnari. La commemorazione di Paolo Giaccone ha visto la partecipazione di autorità accademiche, sanitarie, militari e civili. E’ stato un momento di ricordo e riflessione sul sacrificio del docente a cui è intitolato il Policlinico di Palermo. “Un esempio di serietà e umiltà nella professione medica – si legge in un comunicato -, che ha lasciato un’eredità di insegnamenti sempre nuovi”. Il professore Paolo Giaccone venne ucciso dalla mafia l’11 agosto del 1982 …
Paolo Giaccone era il direttore dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico universitario di Palermo. Alle 8 del mattino dell’11 agosto 1982 scese dalla sua auto dopo aver parcheggiato davanti al suo istituto e tre killer gli spararono. Il professore Giaccone si era rifiutato di falsificare una perizia balistica che inchiodava Pino Marchese, autore di quattro omicidi di “cosa nostra” avvenuti a Bagheria nel 1981, nella cosiddetta “Strage di Natale”. Marchese sarà poi il primo esponente dei corleonesi a pentirsi. Quello di Giaccone non fu solo l’ennesimo delitto di mafia. Fu un colpo crudele e brutale contro un uomo coraggioso che rappresentava l’autonomia e l’integrità della scienza. La figura nobile e integerrima di questo medico ci ricorda come nella nostra isola, martoriata dalla criminalità organizzata, ai “cattivi” si siano però spesso contrapposti i “buoni”, i siciliani che inorgogliscono la nostra terra, che hanno lasciato preziosa memoria di sé, che nella magistratura, nella politica, nelle forze dell’ordine, nelle professioni e nella scienza hanno lavorato per il bene comune, per lo sviluppo, per l’onorabilità della Sicilia e dei siciliani.