Catania

Inchiesta “Pandora”, domani interrogatorio di Sammartino

E’ stato fissato a domani l’interrogatorio davanti al Gip di Catania del deputato regionale Luca Sammartino indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta “Pandora” dei Carabinieri su presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Tremestieri Etneo. Oggi l’interrogatorio delle sei persone arrestate, tra cui il sindaco Santi Rando

di Bruno Capanna -

Sarà interrogato domani dal gip Carla Aurora Valenti il deputato regionale Luca Sammartino indagato per corruzione dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta Pandora su presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Tremestieri Etneo. L’esponente politico, difeso dall’avvocato Carmelo Peluso, è stato sospeso dal giudice da incarichi pubblici per un anno e dopo la notifica del provvedimento, da parte dei Carabinieri del Comando provinciale di Catania, si è dimesso da vicepresidente della Regione e da assessore regionale all’Agricoltura. Sammartino è indagato per due casi di corruzione.

Il primo è avere favorito il proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata alle europee che lui sosteneva nel 2019. Il secondo caso riguarda due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Catania, uno in servizio e l’altro in aspettativa, che avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e “bonificato” da eventuali microspie la sede della sua segreteria. Per uno di loro, la Procura aveva chiesto la misura cautelare della sospensione dall’incarico, ma il gip si è riservato di decidere dopo l’interrogatorio di garanzia del militare dell’Arma previsto per domani.

Oggi, di fronte allo stesso Gip, l’interrogatorio delle sei persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta, 4 delle quali si trovano ai domiciliari. Tra questi il consigliere comunale Mario Ronsisvalle, titolare della farmacia in questione. In carcere si trova il sindaco di Tremestieri Santi Rando, poliziotto in aspettativa, accusato di scambio elettorale politico-mafioso.

Quattro nel complesso gli imprenditori, destinatari della misura cautelare, uno dei quali deceduto per cause naturali, “che avrebbero beneficiato, in cambio di denaro e altre utilità elargite illecitamente ai pubblici ufficiali, della concessione di permessi comunali e assegnazioni di lavori pubblici, e anche solo promesse, come nel caso dell’appalto relativo alla ristrutturazione della locale caserma dei carabinieri, poi mai verificatosi”.