Caltanissetta

Inferno nella sughereta, riserva in fiamme a Niscemi

In poche ore, le fiamme hanno incenerito ettari di bosco

di finmedia -

È un paesaggio spettrale quello che si apre oggi davanti agli occhi: tronchi anneriti, cenere ovunque, il rumore del silenzio dove fino a ieri cantavano gli uccelli. La riserva della Sughereta di Niscemi, polmone verde del territorio e casa di specie protette, è stata devastata da un violento incendio divampato nel primo pomeriggio di ieri.

Oltre cinque chilometri di fronte del fuoco, fiamme che hanno raggiunto i 15 metri d’altezza, alimentate da un vento impetuoso e da temperature che hanno sfiorato i 40 gradi. In poche ore, l’inferno. Sul posto, un massiccio dispiegamento di forze: vigili del fuoco, squadre della forestale, protezione civile e due Canadair, impegnati fino a sera inoltrata nel tentativo di contenere un rogo che avanzava inarrestabile. Le fiamme si sono spinte fino al confine della base militare del Muos, lambendo strutture sensibili e obbligando le autorità ad alzare il livello di allerta.

A rendere ancora più inquietante il quadro, il sospetto che l’incendio possa essere di natura dolosa. A parlare senza mezzi termini è il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, intervenuto duramente a poche ore dal disastro.

Intanto le forze dell’ordine presidiano l’intera area: sono in corso rilievi, analisi e controlli per verificare eventuali inneschi sospetti. Il timore è che dietro l’incendio possa esserci una mano organizzata, capace di colpire in modo mirato e devastante. Squadre della Protezione Civile e della Forestale restano operative, anche per proteggere le abitazioni sparse nelle campagne, molte delle quali minacciate dalle fiamme durante le fasi più critiche dell’incendio. Le fiamme hanno cancellato in poche ore quello che la natura ha costruito in secoli. E ora si apre la fase delle indagini, ma anche quella della conta dei danni e della ricostruzione. Un pezzo di territorio brucia, e con esso va in fumo un patrimonio comune.