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La Dc va oltre Cuffaro: “Noi vittime di razzismo politico”

A Palermo la prima riunione della segreteria regionale dello scudo crociato dopo l’addio dell’ex presidente, coinvolto nell’inchiesta sugli appalti.

di piero messina per sicilia on demand -

Andare oltre Cuffaro senza rinegare Cuffaro. E’ questa la missione complicatissima della Dc, rimasta orfana del suo leader, finito nel mirino della magistratura. Al segretario Stefano Cirillo tocca serrare i ranghi non senza far notare il doppio binario utilizzato dal governatore Schifani nell’affrontare la questione morale

“Colpevolizzare un’intera classe dirigente è una cosa che non si era mai vista prima. E’ una forma di razzismo politico. E poi, la questione morale si sta affrontando a targhe alterne”, ha detto Cirillo, riferendosi ai due pesi e alle due misure utilizzate nel valutare le vicende giudiziarie che vedono coinvolti esponenti della maggioranza di governo.

Il colpo è stato durissimo per i fedelissimi dello scudo crociato. Nell’ufficio di via Ricasoli, sede regionale del partito si prova a sorridere, ma il fantasma di Totò aleggia. Sono presenti tantissimi tra donne e uomini ad aver accompagnato Cuffaro sin dai primi passi in politica. Per loro, ma anche per come il segretario Cirillo che all’ex presidente si è avvicinato negli ultimi anni, Cuffaro non è il mostro dipinto dalle cronache e dalle inchieste.

“Cuffaro ha avuto il merito di far rinascere questa formazione politica che si oppone ai sovranismi e ai populismi e il non avere un riferimento romano potrebbe aver dato fastidio a qualcuno”, conclude il segretario della Dc.

Presenti anche gli ex assessori regionali Albano e Messina, licenziati dal governatore Schifani allo scoppio dell’inchiesta.

Messina conferma la lealtà e il sostegno al governo regionale. Il prossimo appuntamento DC è a Roma il 26 novembre per fare chiarezza sul futuro del partito.