Attualità
La mappa della criminalità nel nisseno
La Commissione regionale Antimafia fa tappa a Caltanissetta e aggiorna la mappa della criminalità organizzata
Una provincia sotto pressione, dove proliferano armi da guerra, crescono le piazze di spaccio — con Gela come epicentro — e l’estorsione continua a essere una costante, seppur con nuove dinamiche. A due anni dalla prima visita, la Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana è tornata a Caltanissetta per una nuova tappa dell’indagine sullo stato della criminalità organizzata nell’Isola.
Il presidente Antonello Cracolici ha parlato di un contesto complesso, in cui la criminalità armata sembra puntare su soggetti insospettabili, spesso incensurati, per rafforzare il controllo sul territorio. Una strategia che, secondo la Commissione, impone un rafforzamento immediato delle attività di contrasto.
Eppure, non mancano segnali positivi. Nella sola città di Gela, tra il 2023 e il 2024, si è registrato un calo superiore al 50% degli incendi legati ad attività estorsive. Un risultato legato anche all’introduzione massiccia della videosorveglianza: oggi, nel solo comune, sono attive 92 telecamere, contro il vuoto di due anni fa.
La tecnologia, spiegano dalla Commissione, sta diventando uno strumento essenziale quanto le intercettazioni nel contrasto quotidiano alle mafie. E accanto agli strumenti, c’è il cambiamento culturale: cresce infatti il numero di denunce da parte degli imprenditori, un dato in controtendenza rispetto ad altre aree della Sicilia, dove la connivenza resta diffusa.
Al centro delle audizioni anche l’allarme sul consumo di crack, aumentato sensibilmente rispetto all’ultima rilevazione. Le preoccupazioni più forti arrivano proprio dai sindaci del territorio, che hanno incontrato la Commissione per fare il punto sullo scenario locale.
Tra questi anche il sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, che ha ribadito la necessità di rafforzare il fronte comune contro le emergenze criminali, a partire dal traffico di droga e dalla circolazione incontrollata di armi.
Le prossime tappe dell’Antimafia regionale saranno decisive per tracciare un quadro aggiornato della geografia criminale in Sicilia. Sul Nisseno, intanto, la Commissione accende un riflettore: la sfida è aperta, e ancora lunga.