Agrigento

La protesta degli agricoltori è destinata ad arrivare a Roma

Tutta la Sicilia è presidiata dai trattori. I mezzi pesanti potrebbero confluire tutti a Roma

di Sergio Randazzo -

Da Trapani a Ragusa, da Agrigento a Messina. Tutta la Sicilia si sta mobilitando con agricoltori e allevatori che hanno presidiato le maggiori piazze siciliane. E’ un passaparola destinato a non fermarsi e arrivare molto lontano. Tra le tante emergenze che gli agricoltori stanno vivendo quella che riguarda il comparto zootecnico può essere definita come una delle tragedie più gravi mai vissute nella nostra Regione. Lo dice Coldiretti Sicilia che sottolinea come ai costi per mantenere gli animali che in un anno sono lievitati oltre il 100 per cento, si aggiunge la totale mancanza di pascolo. A sostenere la protesta anche la Cia Sicilia orientale. “Da tempo – si legge in una nota dei rappresentati della Confederazione italiana agricoltori della Sicilia orientale – la nostra iniziativa è finalizzata ad accrescere il peso economico del settore mettere l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne, salvaguardare i servizi e le attività sociali, cruciali per i territori rurali, e difendere le produzioni siciliane da una vistosa sofferenza aggravata nell’anno 2023 dalle crisi climatiche”. “I governi – chiosa la nota di Cia Sicilia orientale – devono fare la loro parte, in primis quello nazionale che ha il dovere oltre a esprimere solidarietà, a far valere con forza nei tavoli in Europa le ragioni dell’agricoltura Italiana. Perché è lì che si decide: l’Europa attua politiche che riteniamo sbagliate perché bloccano la produzione e favoriscono l’abbandono dei terreni a vantaggio della concorrenza spesso sleale dei Paesi esteri”. “Porteremo la protesta a Roma. Nei prossimi giorni ammasseremo i trattori fuori dalle città. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia”. Lo ha detto all’ANSA il leader della rivolta degli agricoltori Danilo Calvani. “Tra domani e dopodomani comunicheremo le date e i luoghi. Nei giorni successivi cominceremo a spostare i mezzi. Poi, abbiamo la volontà di fare una manifestazione – senza mezzi – a Roma nei giorni successivi. Il Governo non ci ascolta e le sigle non ci rappresentano più”, ha aggiunto.