Ambiente

La siccità fa soffrire anche i ficodindia

Crisi idrica davvero straordinaria in Sicilia

di Emiliano Di Rosa -

Mentre sempre più testate giornalistiche, siti, riviste e giornali stranieri descrivono “una siccità da Apocalisse” in Sicilia accade l’incredibile ovvero che la crisi idrica colpisca pure i fichidindia. Recentemente l’edizione di Palermo de “la Repubblica” ha raccolto testimonianze di aziende agricole che hanno avuto un calo dell’80% di produzione di questo frutto simbolo della nostra Isola: bellissimo, buonissimo e testimone di resistenza all’aridità e al solleone. Eppure in questi mesi anche le loro pale cominciano a seccare e i loro frutti smagriscono. Negli anni scorsi si è  dibattuto a livello scientifico di come nelle nostre aree il fico d’India possa essere il frutto del futuro proprio alla luce dei cambiamenti climatici (con stagioni sempre più calde e lunghi periodi con poche piogge): per produrre 1 kg di fichi d’India vengono consumati circa 20 litri di acqua all’anno, una quantità minima rispetto, ad esempio, ai 70 litri per un chilo di arance o agli 80 litri per un chilo di mele. Ma va pure ricordato che l’Opuntia ficus-indica (questo il nome scientifico) non è un cactus super coriaceo capace di sopravvivere nel “Deserto della Morte in Nevada o nel Sahara e dunque se l’acqua da poca diventa pochissima o inesistente anche per i “ficumuri” e i “ficupali” come chiamiamo in dialetto frutti e piante possono arrivare gravi problemi …