Palermo

L’anno delle riforme all’ARS?

Il 2024 a Palazzo dei Normanni

di Emiliano Di Rosa -

Smaltita la sbornia di Bilancio e Finanziaria, con la grande soddisfazione di avere evitato l’esercizio provvisorio (non accadeva da un ventennio) l’Ars comincia a lavorare per il 2024 con obiettivo alcune grandi riforme strutturali. Lo può fare perché alleggerita dal peso di ulteriori discussioni sulla Legge di Stabilità ma dovrà fare i conti con la campagna elettorale per le europee di giugno che anche in Sicilia avrà riverberi. Detto questo si parte dando priorità alla reintroduzione in Sicilia delle Province, con il sistema dell’elezione diretta del presidente. Ne aveva fatto già cenno a vrnews il presidente della Commissione Affari istituzionali dell’ARS, Ignazio Abbate, lo conferma in queste ore la conferenza dei capigruppo che ha delineato, in linea di massima, i prossimi appuntamenti d’aula e per il disegno di legge sulle Province il termine per la presentazione degli emendamenti scadrà lunedì della prossima settimana. Da mercoledì 31 gennaio si dovrebbe iniziare a votare il disegno di legge fortemente voluto dal centrodestra ma che ha anche alcuni sostenitori tra le fila delle opposizioni. A seguire l’ARS avrà tempo e modo di capire quali siano gli spazi per discutere ed eventualmente approvare le altre 4 grandi riforme: la legge urbanistica, la riforma dei consorzi di bonifica, quella degli enti locali e la riforma della polizia locale.