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Le intuizioni di Falcone contro i trafficanti di uomini

Mantovano: " distruggere barchini, colpire i fornitori"

di Emiliano Di Rosa -

Giorgia Meloni ha mandato a Palermo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, probabilmente l’uomo su cui pone maggiore stima e fiducia e il suo suggeritore più prezioso. Mantovano ha avuto una serie di bilaterali, a margine del vertice Onu, in particolare con rappresentanti dei governi di Germania, Gran Bretagna, Tunisia, Francia e Turchia. “Riteniamo di dover percorrere due binari estremamente connessi, lo sviluppo dell’Africa e la regolamentazione dei flussi migratori – ha detto Mantovano – e intendiamo farlo con un atto non coloniale e neanche post-coloniale, i due binari devono essere perseguiti in pieno accordo con i Paesi interessati. Per stroncare il traffico di migranti e combattere le organizzazioni criminali per il sottosegretario serve subito “distruggere i mezzi di fortuna che vengono utilizzati nei viaggi della disperazione, a cominciare dai barchini, individuare i luoghi dove vengono costruiti e i fornitori dei materiali”. La guerra totale e globale senza sconti ai trafficanti di esseri umani infine, questo viene fuori dall’appuntamento di ieri di Palermo, deve colpire prima di tutto gli interessi economici e il modello da seguire è quello che fu adottato da Giovanni Falcone per contrastare Cosa nostra”.  A vent’anni dall’entrata in vigore della Convenzione Onu contro il crimine organizzato transnazionale le intuizioni di Falcone restano, insomma, sempre attuali.