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Luglio 1943, lo sbarco fra storia e memoria
Modica riflette su cosa ha rappresentato per la città quello storico momento.
Modica, luglio 1943: lo sbarco fra storia e memoria. L’amministrazione comunale, insieme alla città, ieri sera nell’atrio comunale ha voluto riflettere sulla memoria dello Sbarco in Sicilia 80 anni dopo l’evento che segnò una vera linea di demarcazione nel II conflitto mondiale. Ad organizzare l’evento l’Unitre di Modica, l’IMES, Istituto Meridionale di Storia e Scienze Sociali in collaborazione con il Museo della Memoria. Poter riflettere sulle vicende legate allo Sbarco delle Forze Alleate in Sicilia nel luglio del 1943 è un’occasione importante. Fatti che intrecciano storia di documenti e storia orale divenendo a volte fonte per pagine di emozionante letteratura. Storia che racconta le ore convulse dell’evento, messaggi in codice, decisioni ai vertici, la resa delle città, la nuova compagine politica in un assetto sociale che nel frattempo era profondamente mutato e i nuovi equilibri. Storia orale filtro delicatissimo che restituisce dei fatti l’emozione con cui i testimoni vissero l’evento e con loro è restituita di rimando, l’emozione di madri, nonni, fratelli maggiori. Storia dal basso dunque che è per lo più storia di donne che raccontano le partenze di figli, padri, fratelli, il fronte come luogo di perdizione, la mancanza di notizie, i bombardamenti, la percezione dell’uomo- soldato, l’idea apparentemente confusa del soldato nemico e del soldato amico. Storia di voci che raccontano in fondo la prima vera esperienza di guerra per tutto il territorio degli Iblei. Dello sbarco scrivono i memoriali degli storici locali, ma scrivono anche i letterati siciliani, Sciascia, Camilleri per citare qualcuno e che sono voce controcorrente rispetto a una letteratura che ha fissato nero su bianco quell’evento bollandolo quasi come una passeggiata in campagna, ma che esattamente così non fu