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Lunedì vertice di maggioranza

Fumata nera, grigia o bianca?

di Emiliano Di Rosa -

Lunedì a Palazzo d’Orleans l’ennesimo vertice di maggioranza convocato dal presidente della Regione partirà in salita e lo stesso Renato Schifani ne è consapevole. L’approvazione della “Manovra Quater” giovedì sera all’Ars ha disegnato una palese spaccatura nel centrodestra, forse la più evidente nei modi e nei numeri da inizio legislatura. Ben 17 articoli proposti dal governo sono stati bocciati e la matematica non è un’opinione. “Di fronte allo spettacolo offerto dall’Assemblea regionale c’è da riflettere non solo sugli assai discutibili mezzi messi in opera, ma ancora più sul loro reale fine” ha detto in tono felpato il leader della DC Totò Cuffaro .”Mi dispiace molto da dirigente di FdI che tutti i deputati di Forza Italia, della Lega e della Democrazia cristiana abbiano lasciato da soli” ha detto invece Gaetano Galvagno, parlando appunto non dal ruolo di presidente dell’Ars ma di esponente di Fratelli d’Italia. I meloniani con il capogruppo Giorgio Assenza hanno poi spigato che i “franchi tiratori” erano pure in altri gruppi di maggioranza. Dal PD in segretario regionale Anthony Barbagallo prende atto di come sia stata bocciata per un terzo la manovra e Schifani dovrebbe dimettersi; sulla medesima linea il presidente della Commissione Antimafia, Antonello Cracolici mentre Nuccio Di Paola, coordinatore siciliano dei pentastellati e vicepresidente dell’Ars affonda: “è stata una sonora sberla al cuffarismo e ai suoi figli”. Ovviamente il partito più cauto è Forza Italia, che esprime il governatore e che dovrà esporsi per trovare una nuova sintesi. In questa fase non ci sono i presupposti per un dibattito sereno e un’approvazione necessaria della Finanziaria che conta veramente, quella strutturale per il 2026 e che andrà in aula a dicembre. Occhi e fari puntati dunque, lunedì, su Palazzo d’Orleans in attesa di una fumata per il futuro della legislatura a Palermo. Fumata nera, grigia o bianca? Si vedrà … anche se nella sede della presidenza della Regione non c’è il comignolo.