Messina
Mafia barcellonese, nuovo sequestro beni a Milazzo: sigilli a società che gestiva parcheggi
Prosegue l’azione antimafia dei Carabinieri
I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un nuovo provvedimento di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura. Il destinatario è un 61enne pregiudicato ritenuto vicino alla “famiglia barcellonese”, storicamente radicata nel territorio peloritano.
Già sequestrati beni per 170mila euro
Il nuovo sequestro rappresenta un’estensione delle misure già adottate il 14 novembre 2024, quando erano stati messi i sigilli a beni e società per un valore complessivo di circa 170.000 euro. Gli accertamenti patrimoniali, avviati dai Carabinieri, avevano evidenziato un netto squilibrio tra il patrimonio accumulato dall’uomo e i redditi ufficialmente dichiarati, suoi e dei familiari.
Condannato in appello a 16 anni e 8 mesi
Il 61enne è stato coinvolto in diverse vicende giudiziarie legate al traffico di droga e alla criminalità organizzata. Era già stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Dinastia” del 2020, condotta dal ROS e dai Carabinieri di Messina, che aveva portato a 59 arresti nel clan mafioso del Longano. La Corte d’Appello di Messina lo ha condannato, con sentenza non definitiva, a 16 anni e 8 mesi di reclusione per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Sigilli a una società attiva a Milazzo
Il provvedimento odierno ha colpito una società con sede a Milazzo, operante nel settore dei parcheggi e delle autorimesse. Secondo le indagini, la nuova attività sarebbe stata creata per rimpiazzare una società già sequestrata a novembre, rimanendo comunque sotto il controllo dell’uomo attraverso prestanome e familiari.