Cronaca

Mafia e rifiuti, nuova operazione della Polizia

Il volto oscuro degli affari: un’azienda confiscata tornata sotto il controllo del clan

di Sergio Randazzo -

Un’azienda formalmente confiscata e affidata alla gestione dello Stato, ma di fatto ancora sotto il controllo della mafia barcellonese. È questo il quadro emerso dalle indagini della Polizia di Stato di Messina, che ha eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di circa 250.000 euro, su disposizione del Gip presso il Tribunale di Messina, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

L’inchiesta ha riguardato un uomo arrestato lo scorso 14 gennaio, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e peculato aggravato dalle finalità mafiose. Le indagini hanno svelato come l’impresa, operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali e demolizione di veicoli, sebbene confiscata dal 2011 e affidata a un amministratore giudiziario, fosse in realtà ancora nella piena disponibilità dell’uomo e dei suoi familiari, legati al clan mafioso dei barcellonesi.

 

Secondo gli investigatori, l’azienda era diventata un vero e proprio “bancomat” criminale, con prelievi quotidiani di denaro in contanti, mai contabilizzato, grazie – si ipotizza – alla complicità dell’amministratore giudiziario. Le prove raccolte – nella fase delle indagini preliminari – hanno portato alla stima di un profitto illecito pari a 250.000 euro, ritenuto provento di attività mafiose e sottratto alle casse dell’azienda.