Notizie

Mare Jonio: sei attivisti di Mediterranea a giudizio

Si è aperto stamattina a Ragusa il processo contro sei attivisti della Ong Mediterranea Saving Humans, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante del fine di lucro. I fatti risalgono al settembre 2020

di Redazione -

Si è aperto questa mattina, al Tribunale di Ragusa, il processo “Mare Jonio”, che vede imputati sei attivisti della Ong Mediterranea Saving Humans, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante del fine di lucro. Gli imputati sono Pietro Marrone, comandante della nave Mare Jonio, Alessandro Metz, legale rappresentante della Idra Social Shipping, l’armatore della nave, Giuseppe Caccia, capo spedizione e vicepresidente della Idra, Luca Casarini, dipendente della società ma indicato dagli inquirenti come amministratore di fatto, Agnese Colpani, medico a bordo, e Fabrizio Gatti, soccorritore. L’inchiesta fa riferimento al salvataggio avvenuto l’11 settembre 2020, quando la Mare Jonio prese a bordo 27 migranti rimasti bloccati per 38 giorni sulla petroliera danese Maersk Etienne, senza possibilità di sbarco. Solo il 13 settembre le autorità italiane assegnarono loro il porto sicuro di Pozzallo.  La Procura ha avviato l’indagine anche a seguito di una donazione effettuata tre mesi dopo dai Maersk Tankers alla Ong, ritenuta sospetta. All’esterno del tribunale, in segno di solidarietà, erano presenti rappresentanti di Mediterranea, della Cgil, dell’associazione Libera, con don Luigi Ciotti; sul piano legale, i difensori degli imputati lamentano diverse irregolarità