Palermo

Matteo Messina Denaro, ‘I miei documenti falsi fatti a Roma’

di Sergio Randazzo -

La dichiarazione di Matteo Messina Denaro fornita nell’interrogatorio del 7 luglio 2023 sembra rivelare dettagli sul suo metodo di ottenere documenti falsi. Messina Denaro sostiene di procurarsi i documenti da solo e di conoscere una strada a Roma frequentata da coloro che forniscono documenti falsi a molte persone.

Nel corso dell’interrogatorio, Messina Denaro menziona un appartamento e ammette di aver detto ai magistrati cosa potevano trovare lì. Sostiene che, ad eccezione dei soldi (presumibilmente 5.000 euro), gli investigatori avevano già trovato tutto il resto. Inoltre, Messina Denaro ammette di aver dimenticato di menzionare alcune tessere, che descrive come carte di identità vuote, prive persino di numero.

Il procuratore aggiunto Paolo Guido chiede se Messina Denaro abbia mai utilizzato documenti provenienti da Roma, e il boss mafioso sembra confuso sulla domanda, chiedendo ulteriori dettagli. Infine, Messina Denaro sottolinea l’importanza che i documenti siano senza numero di matricola quando vengono emessi, sostenendo che se un documento ha un numero di matricola, diventa inutile. Questo suggerisce la sua attenzione alla manipolazione dei documenti per evitare la rilevabilità o l’identificazione da parte delle autorità.