Cronaca
Messina Denaro, Padre Fasullo: “Misericordia per la morte di un uomo, ma non chiamateli cristiani”
"Quando un uomo muore, chiunque esso sia c'è la pietà e il sentimento di misericordia che però non cancella nessuna delle sue responsabilità
La “misericordia” per la morte di un uomo ma Matteo Messina Denaro rimane un “criminale” che non può essere definito cristiano e da cui era quasi “inconcepibile” aspettarsi un pentimento. A parlare con l’Adnkronos, nel giorno della morte all’ospedale dell’Aquila dell’ex primula rossa di Castelvetrano, è padre Nino Fasullo, direttore della rivista Il Segno e da sempre impegnato sul fronte dell’antimafia.
Le parole del prelato
“Quando un uomo muore, chiunque esso sia c’è la pietà e il sentimento di misericordia che però non cancella nessuna delle sue responsabilità. Per queste, Matteo Messina Denaro se la vedrà con Dio – afferma padre Fasullo – E’ morto, e merita rispetto in quanto uomo, ma è un criminale. Dio senz’altro lo ha accolto nella sua grazia perché la misericordia di Dio è rivolta anche a Messina Denaro”. Solo poche ore prima della sua morte, erano state rese note le ultime volontà del boss di Cosa Nostra sfuggito alla cattura per 30 anni. In un pizzino, Messina Denaro aveva scritto di non volere un funerale religioso da una Chiesa corrotta e che “la sua giustizia” sarebbe stata Dio. “Che sia lui a dire che la Chiesa è corrotta fa semplicemente ridere… certo, lui lo sa cosa vuol dire essere corrotti” sottolinea padre Fasullo che a uomini come Riina o Messina Denaro si rifiuta di affiancare la parola “cristiani”. “Di cristiano nella vita di questi uomini c’è solo il battesimo – dice – Loro possono professarsi come vogliono ma non hanno nulla di cristiano. E’ una contraddizione in termini. Solo la pratica della vita ti rende cristiano. Tu puoi anche dire 100 Padre nostro al giorno, ma se ammazzi, rubi, le tue preghiere non valgono niente. Dio dei Padre nostro non ha che farsene, quello che a Dio importa è che tu sia premuroso affinché gli altri vivano bene. Questa è la scelta, che poi diventa anche politica. Non si scende in politica per salvare i propri beni ma solo per fare l’interesse della città. Questo è Cristianesimo e fuori da questo non c’è Cristianesimo. La storia della mafia è radicalmente fuori dal Cristianesimo”.
Prosegue Fasulo
“Martiri”, prosegue padre Fasullo, “sono invece uomini come Giovanni Falcone, Padre Puglisi, Cesare Terranova e tanti altri. Perché non si è martiri se si va in Chiesa e ci si fa la comunione, ma è martire chi ha dato la vita per gli altri. Giovanni Falcone è uno che ha dato la vita per la nostra città, Padre Puglisi poteva fuggire dalla morte e invece non l’ha fatto. Tutti gli uomini fuggiamo dalla morte, a qualsiasi età. Se non fuggi dalla morte o sei scemo e non hai capito che ti vogliono uccidere oppure Dio ti sostiene. E chi ha dato la vita per gli altri, come Gesù, noi lo chiamiamo martire”. Davanti all’elenco di tutti i suoi crimini e di tutti i segreti che Matteo Messina Denaro porta con sé, per padre Fasullo era impossibile aspettarsi un pentimento, così come pensare che con la sua cattura e la sua morte la mafia sia stata sconfitta. “Cosa nostra non ha documenti, non parla – spiega – La mafia è un’organizzazione che mira ad arricchirsi, che punta al Denaro e che sopravvive a tutti”. E aggiunge: “Persone come Matteo Messina Denaro non si pentono. Quelli non si pentono. Papa Francesco diceva che la corruzione è un peccato dal quale non si torna indietro. Tu ti puoi pentire dei tuoi peccati personali ma dei peccati che appartengono a un’organizzazione è difficile e quasi inconcepibile. In queste organizzazioni come la mafia c’è una mancanza radicale del rispetto per l’altro che è il primo comandamento di Dio”.