Ambiente

Miele amaro

La siccità sta distruggendo l'apicoltura

di Emiliano Di Rosa -

“Miele amaro” è un ossimoro cioè una figura retorica che consiste nell’accostamento di due termini di senso opposto, una sorta di deviazione linguistica come “fuoco freddo” o “gigante minuscolo”. “Miele amaro” è anche la realtà, amara per l’appunto per il prodotto naturale più dolce. In agricoltura la drammatica situazione generata dalla siccità in Sicilia sta letteralmente affossando il comparto dell’apicoltura, che, secondo le previsioni peggiori, perderà addirittura il 90% della produzione di miele. Le immagini che vedete fanno riferimento al reportage di “Sicilia” dello scorso ottobre “Le api dell’Etna” quando già mettemmo in risalto alcuni problemi di chi si occupa delle paladine della natura e produce miele: negli ultimi mesi, con la crisi idrica e l’aridità prematura di campi, boschi e macchia mediterranea la situazione è precipitata. Insomma la siccità del 2024 potrebbe dare il colpo di grazia ad un comparto già sfiancato dalle ultime due annate, durante le quali ci sono stati ammanchi consistenti. La Sicilia è la terza regione italiana per il patrimonio apistico e assicura una produzione di miele pari ad un quinto di quella nazionale. Ma le fioriture anticipate e poco produttive di questa stagione, a causa delle poche piogge, abbasseranno enormemente la percentuale e rischiano di mandare sul lastrico centinaia di aziende e famiglie che vivono e lavorano in armonia con l’ambiente e con le api.