Agrigento
Migranti, il mare restituisce un altro corpo: possibile legame con il naufragio di marzo
Il corpo, privo di arti, era in acqua da almeno 15 giorni
PORTO EMPEDOCLE – Il mare continua a restituire vittime. Un cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato recuperato a circa 12 miglia dalla costa dalla Guardia Costiera. Si tratta di un uomo, di circa 30 anni, robusto e verosimilmente di origine subsahariana.
Ipotesi sulle cause della morte
Il corpo, privo di arti, era in acqua da almeno 15 giorni. Il decesso sarebbe avvenuto per annegamento o ipotermia, secondo le prime valutazioni medico-legali.
Possibile collegamento con il naufragio di marzo
Gli inquirenti ipotizzano che la salma possa essere riconducibile al naufragio dello scorso 18 marzo nei pressi dell’isolotto di Lampione, quando furono salvati dieci migranti e recuperati sette corpi senza vita.
Accertamenti per l’identificazione
Il cadavere è stato trasferito alla camera mortuaria del cimitero di Porto Empedocle, dove la Polizia Scientifica procederà con la catalogazione del DNA per eventuali confronti e identificazioni.