Politica

Migranti, politici, magistrati e numeri

Polemiche durissime tra governo e Anm

di Emiliano Di Rosa -

Lo scontro sull’immigrazione diventa politico e istituzionale. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social attacca senza mezzi termini la giudice del Tribunale di Catania che non ha convalidato il fermo di quattro migranti ospiti del centro di Pozzallo. “Un pezzo di Italia aiuta gli arrivi illegali, resto basita di fronte alla sentenza” sono le parole della premier.

L’Anm replica

L’Associazione Nazionale Magistrati di Catania replica: “respingiamo con sdegno le accuse rivolte alla collega Iolanda Apostolico, persona perbene che ha lavorato nel rispetto delle leggi”. La vicenda è nota da tre giorni: secondo la sentenza della dottoressa Apostolico il decreto del governo che dispone il trattenimento dei richiedenti asilo che provengono dai cosiddetti Paesi sicuri, con relativa cauzione di 5 mila euro per rimanere in libertà, è illegittimo e confligge con la superiore normativa europea. Dalla prima e unica struttura del genere, operativa da poco a Pozzallo, i tunisini dunque sono stati per così dire “liberati”. Ma, come detto, lo scontro, si allarga. Sia quando la Meloni dice che gli sforzi del governo per contenere gli sbarchi “rischiano di essere vani se perfino un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale” sia quando il vicepremier Salvini interviene per affermare che “le notizie sull’orientamento politico del giudice che non ha convalidato il fermo degli immigrati sono gravi, ma purtroppo non sorprendenti” e preannuncia che la Lega “chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento, perché i tribunali sono sacri e non possono essere trasformati in sedi della sinistra”. Una breve considerazione la facciamo oggi, noi, sulla questione numerica. Perché è legittimo e giusto difendere idee e principi tanto da parte del governo quanto da parte della magistratura, nondimeno finora questa fortissima polemica riguarda 4 persone. Vale la pena ricordare che in Italia con il fenomeno dell’immigrazione dall’Africa tutti hanno dovuto, devono e dovranno fare i conti e che ad oggi vi è una situazione gravissima in Tunisia e grave in Libia. Le coste di questi paesi sono autentici colabrodo, i Paesi dell’Unione Europea sono divisi, il recente appello all’ONU della Meloni per contrastare alla sorgente le organizzazioni criminali di scafisti e mercanti di uomini finora non ha dato frutti, quest’anno a Lampedusa sono arrivati circa 100.000 migranti … e infine l’Africa è un Continente con quasi un miliardo e mezzo di abitanti. Ce ne siamo occupati recentemente nella nostra trasmissione “Sicilia”: il confronto anagrafico con molte nazioni occidentali è impietoso, nel senso che Europa, Nordamerica e anche parti consistenti dell’Asia invecchiano mentre l’età media di tantissime nazioni africane, grandi e piccole, è molto bassa: vuol dire centinaia di milioni di giovani e giovanissimi che pure in condizioni di povertà grazie a internet e ai telefoni hanno pieno accesso, almeno visivo, allo stile di vita più moderno e non a caso è in crescita esponenziale il numero di minori non accompagnati che sbarcano in Sicilia …