Agrigento

Migranti; tragedie e soccorsi in mare

Salvataggio eccezionale sugli scogli

di Emiliano Di Rosa -

Ieri sono stati tratti in salvo i 34 migranti, tra i quali 6 donne, bloccati per 36 ore sulla scogliera di Capo Ponente a Lampedusa dove venerdì scorso, dopo aver urtato gli scogli, era naufragato il barchino sul quale viaggiavano. Un intervento più complicato e difficile del previsto a causa delle proibitive condizioni del mare e del forte vento.  A recuperare il gruppo il Soccorso alpino e speleologico siciliano e i Vigili del fuoco in servizio a Catania. Tanto i tecnici del Soccorso alpino e dell’Aeronautica, quanto i vigili del fuoco, si sono calati col verricello e hanno imbarcato tutti i 34 migranti che sono stati portati all’aeroporto di Lampedusa. Ma nel fine settimana, purtroppo, si sono anche contati altri due morti in mare: un bimbo ivoriano di un anno e mezzo e una giovane donna i cui corpi sabato notte sono stati portati all’obitorio di Lampedusa, dove già c’erano altre 2 salme recuperate nei giorni scorsi. Negli ultimi naufragi avvenuti nel Canale di Sicilia ci sarebbero poi 33 dispersi e le speranze di trovarli vivi sono ormai pochissime. Due barchini, che nonostante il mare in tempesta, sono stati fatti salpare da Sfax, in Tunisia, non sono neanche riusciti ad avvicinarsi alle coste italiane e si sono inabissati. Complessivamente i salvati, a circa 23 miglia a Sud-Ovest da Lampedusa, sono stati 57. Sulla prima carretta c’erano 48 persone, 2 i dispersi. Sulla seconda, viaggiavano invece 44 subsahariani e di 31 persone non si hanno più notizie. Il procuratore capo reggente di Agrigento, Salvatore Vella, ha aperto un’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.  Intanto la Guardia costiera tunisina ha comunicato di aver trovato nelle ultime 48 ore sulle spiagge di Louata, nel governatorato di Sfax, 10 cadaveri.