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“Miracolo a Palermo”

Ok a Bilancio e Finanziaria

di Emiliano Di Rosa -

Da ieri pomeriggio a stamattina con interruzioni varie ma con un risultato politicamente rilevante ottenuto alla fine: la seduta dell’ARS numero 88 di questa legislatura si è conclusa con l’approvazione della Finanziaria e del bilancio. Malgrado una serie di votazioni che hanno visto il governo andare sotto per 4 volte nella notte il voto finale ha visto reggere l’accordo generale fra maggioranza e opposizione. E così la manovra è stata approvata intorno alle 9,30 del mattino con 39 voti a favore e 23 contrari. Il via libera nei tempi stabiliti dalla legge fa incassare al governo un risultato ottimo: aver evitato il ricorso all’esercizio provvisorio e quindi il blocco della spesa. Non accadeva da 21 anni! Da subito, dunque, le richieste del mondo produttivo e sindacale saranno accolte, ovviamente nei limiti della spesa stabilita dal Parlamento regionale siciliano. Al di là delle dichiarazioni formali (necessarie per mantenere i distinguo tra centrodestra di governo e PD, M5S e “Deluchiani” di opposizione) è palese che le opposizioni abbiano collaborato intensamente alla stesura del maxi emendamento finale con l’inserimento di centinaia di norme di spesa che valgono circa 70 milioni extra rispetto alle previsioni del governo; ciascuno dei 70 deputati ha ottenuto i fondi per strutture, feste, eventi e associazioni del proprio collegio elettorale di riferimento ed è stato in virtù di questo accordo tra tutti che la manovra non ha subito l’ostruzionismo parlamentare ed è andata in porto nel prolungamento dell’ultima seduta utile del 2023, quella chiusasi oggi 9 gennaio 2024 appunto.

“Miracolo a Palermo” verrebbe da dire citando il “Miracolo a Milano” capolavoro di Vittorio De Sica … solo che non è un film ma la realtà cioè una legge Finanziaria regionale che va in porto a fine anno e non in tarda primavera come storicamente eravamo abituati a scrivere. Niente esercizio provvisorio (solo la spesa corrente) e uno stimolo all’economia non da poco di questi tempi. Senza entrare nel merito delle “spartizioni elettorali” e della validità delle scelte economiche strutturali va riconosciuto il merito politico al presidente della Regione, Renato Schifani, di questa approvazione senza ritardi, fatto più unico che raro nel XXI secolo a Palazzo dei Normanni. A volte la moderazione, la capacità di ascolto, la ricerca di sintesi e l’andamento lento dell’ex presidente del Senato potranno non pagare o non piacere, in questa occasione hanno sancito un risultato obiettivamente lusinghiero e Renato Schifani può ri-brindare al 2024 da Palazzo d’Orleans con la Finanziaria pronta per la Gazzetta Ufficiale.