Siracusa

Morì a causa del sangue infetto, un milione di euro di risarcimento ai familiari

A causa della malattia, l'uomo morì il 3 marzo 2015

di Sergio Randazzo -

Due risarcimenti, uno di 570mila euro e l’altro di 500mila euro, sono stati assegnati alla famiglia di un siracusano che contrasse l’epatite a causa di sangue infetto e successivamente morì a causa della patologia. Il signor Nunzio, ricoverato presso l’ospedale Umberto I di Siracusa nel giugno 1981, subì un’emostransfusione che, come emerso dalle indagini, lo infettò con il virus HCV. Assistiti dagli avvocati Dario Seminara e Lisa Gagliano, l’uomo e sua moglie ottennero nel 2012 una condanna da parte del Tribunale di Catania nei confronti del Ministero della Salute, ritenuto colpevole di non aver effettuato i controlli necessari sul sangue dei donatori. Il risarcimento ammontava a 482mila 493 euro per il danno subito dal paziente e 48mila euro per la moglie, risarcimento del disagio derivante dalla malattia del marito.

A causa della malattia, l’uomo morì il 3 marzo 2015. La vedova e i due figli decisero quindi di richiedere un ulteriore risarcimento per la perdita e il danno terminale, considerando le sofferenze patite dal congiunto negli ultimi periodi della sua vita. Dopo una consulenza medica per verificare il legame tra il decesso e l’epatite contratta in ospedale, il Tribunale di Catania emise una sentenza il 12 febbraio scorso, condannando il Ministero della Salute al pagamento di circa 500mila euro alla vedova e ai due figli.