Palermo

Morte dei cinque operai a Casteldaccia: indagini e responsabilità

Le cinque vittime comprendevano quattro dipendenti della Quadrifoglio Group

di Sergio Randazzo -

I consulenti tecnici della Procura di Termini Imerese, che stanno indagando sulla tragica morte dei cinque operai a maggio scorso durante i lavori alla rete fognaria di Casteldaccia, hanno evidenziato gravi lacune nelle misure di sicurezza adottate.

Documenti e procedure non rispettate

Secondo quanto riportato dai tecnici, l’AMAP Spa è l’unica tra le aziende coinvolte ad aver predisposto procedure specifiche di sicurezza per il lavoro in ambienti a rischio di inquinamento, ma tali procedure non sono state seguite. Le società TEK Infrastrutture Srl e Quadrifoglio Group Srl, invece, non avrebbero nemmeno predisposto le procedure necessarie, nonostante il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) di TEK Infrastrutture e il POS (Piano Operativo di Sicurezza) di Quadrifoglio Group prevedessero interventi in ambienti potenzialmente inquinati e le relative misure di sicurezza.

Le vittime e le responsabilità aziendali

Le cinque vittime comprendevano quattro dipendenti della Quadrifoglio Group, subappaltatrice della Tek Infrastrutture, e un lavoratore interinale di AMAP. La tragedia, probabilmente causata dall’inalazione del gas prodotto dalla fermentazione dei liquami, ha spinto la Procura a indagare per omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime. Tra gli indagati figurano Nicolò Di Salvo, titolare della Quadrifoglio Group, il direttore dei lavori, il tecnico di Amap Gaetano Rotolo, e il dirigente della Tek Giovanni Anselmo.

Formazione e addestramento insufficienti

I consulenti della Procura hanno inoltre sottolineato che, sebbene TEK Infrastrutture e Quadrifoglio Group abbiano previsto la formazione degli operatori con corsi di 12 ore per attività ad alto rischio, non ci sono evidenze che attestino che il personale fosse adeguatamente informato, formato o addestrato sui rischi legati agli ambienti confinati o sospetti di inquinamento. Manca anche la documentazione che provi l’addestramento per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie.