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Niente terzo mandato per i sindaci

L'Ars non discuterà una legge per il terzo mandato ai sindaci dei comuni siciliani al di sotto dei 15mila abitanti nonostante il Parlamento nazionale abbia già detto sì. La Sicilia si mette di traverso fra i sindaci dei piccoli comuni e la loro possibilità di riconferma già alla prossima tornata elettorale

di Pinella Rendo -

L’Assemblea regionale siciliana per il momento si ferma sul terzo mandato ai sindaci. Ha bocciato la proposta che prevedeva il terzo mandato dei sindaci dei Comuni fino a 15 mila abitanti.

La decisione è stata presa a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo dell’Ars. In vista della prossima tornata elettorale per le amministrative, quindi, varranno le norme in vigore.  In provincia di Ragusa erano interessati alla nuova norma i comuni di Acate, Giarratana, Santa Croce Camerina, Monterosso Almo.  

A volere l’accelerazione sembra fosse stata soprattutto la Lega, in quanto se la norma sul terzo mandato fosse stata recepita a stretto giro questo avrebbe potuto consentire al deputato nazionale leghista Anastasio Carrà di rientrare in corsa per la riconferma alla guida del comune di Motta Sant’Anastasia (circa 12mila abitanti), nel catanese. Alla fine, però, hanno votato contro gli stessi partiti alleati del Carroccio, ovvero FdI e Forza Italia.

L’auspicio di diverse forze politiche, tra cui il Pd e l’Mpa di Lombardo, è che il Parlamento siciliano affronti nuovamente l’argomento all’indomani delle elezioni del 8/9 giugno. L’Anci, l’associazione dei Comuni, aveva chiesto all’Ars il recepimento della legge nazionale quasi un mese fa ed esattamente con una nota del febbraio scorso nella quale si chiedeva di introdurre anche in Sicilia, come nel resto d’Italia e in tempo per le prossime amministrative, la facoltà del terzo mandato per i sindaci dei comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti.La nota era stata inviata al presidente della Regione, Renato Schifani, al presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, al presidente della I Commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate, e all’assessore regionale delle Autonomie locali, Andrea Messina.