Attualità
No alla violenza di genere, studenti contro i femminicidi
A Gela, centinaia di studenti hanno manifestato contro i femminicidi con un gesto simbolico: il tintinnio delle chiavi a rompere il silenzio
Un silenzio irreale ha avvolto per un momento l’area playground di Gela, rotto soltanto dal tintinnio dei mazzi di chiavi e dallo scroscio delle onde del mare. Un gesto simbolico, potente, condiviso da centinaia di studenti gelesi che, come in molte altre città d’Italia, si sono riuniti questa mattina per dire basta ai femminicidi e alla violenza di genere.
Una manifestazione sentita, fatta di volti giovani ma consapevoli, che con forza e determinazione hanno voluto lanciare un messaggio chiaro: è ora di cambiare
Le voci degli studenti si sono unite in un coro unanime, portando con sé due messaggi fondamentali. Il primo, rivolto alle ragazze: non accettare mai soprusi, prevaricazioni, minacce o violenze. Il secondo, indirizzato ai ragazzi: essere compagni di vita, non padroni. Amare non significa possedere, ma condividere, rispettare, crescere insieme. Il diritto ad un amore sano, vero e pulito è il sogno di una generazione che guarda al futuro con speranza, nonostante i dati allarmanti.
Le vittime sono sempre più giovani, così come i carnefici, e le motivazioni che portano a gesti così estremi appaiono ogni giorno più futili. Molte ragazze oggi raggiungono traguardi importanti con determinazione, spesso prima dei loro coetanei, e questo genera in alcuni uomini un senso di impotenza e frustrazione che, nei casi più gravi, si trasforma in violenza. “Vogliamo vivere in un mondo in cui amare non significhi aver paura”, ha detto una studentessa. “Siamo qui per gridare che ci siamo, che non accettiamo questa realtà e che vogliamo cambiarla.” Oggi, da Gela, è partito un messaggio semplice ma potente: NO alla violenza di genere. E a pronunciarlo sono stati proprio loro, i giovani, che hanno il coraggio e la responsabilità di immaginare – e costruire – un domani diverso.