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Nomine nella sanità, è scontro in maggioranza

La sanità spacca la maggioranza di Governo. Schifani vara i nuovi dirigenti di ospedali ed Asp, ma Fratelli d'Italia diserta per protesta la seduta di Giunta ed annuncia la crisi.

di pietro minardi per sicilia on demand -

Tutti pazzi per la sanità. Infuria la polemica alla Regione sulle nomine dei nuovi dirigenti delle Asp e dei principali ospedali isolani. Il presidente Renato Schifani ha ufficializzato ieri la lista dei prescelti dopo lunghe settimane di tira e molla. Il varo è avvenuto dopo le 20, in una seduta di Giunta disertata dagli assessori di Fratelli d’Italia. I meloniani non hanno infatti digerito il voto negativo dell’Ars sulla cosiddetta “norma salva-ineleggibili”.

Decisiva a Sala d’Ercole l’azione dei franchi tiratori della maggioranza. Approfittando del voto segreto, alcuni deputati di centrodestra hanno contribuito a far respingere l’emendamento presentato dal deputato regionale Giorgio Assenza. Non è stata sufficiente nemmeno la presenza di Renato Schifani in aula per serrare i ranghi di una coalizione spaccata all’interno su questo tema. Quattro i deputati interessati dal provvedimento. Di questi, tre sono proprio in quota Fratelli d’Italia. Uno sgambetto che non è piaciuto agli alfieri di Giorgia Meloni in Sicilia, anche perchè il voto negativo dell’aula segue ad un altro diniego inflitto ai meloniani, ovvero lo stop sull’inversione dell’ordine del giorno relativo al ripristino delle Province.

Schifani ha comunque deciso di tirare dritto. Scelta sulla quale è arrivata la dura replica dei meloniani in tarda serata. “La decisione del Presidente della Regione Renato Schifani di nominare i manager della sanità in Sicilia in assenza degli assessori di Fratelli d’Italia apre la crisi di governo”, hanno dichiarato fonti dei meloniani. Insomma, la crisi è aperta. E ricucire i rapporti non sarà facile. La polemica intanto impera, ma le nomine sono ormai sotto ghiaccio. Fatto per il quale la frattura fra Fratelli d’Italia e il resto della maggioranza sembra ormai diventata una voragine.