Cronaca

Open Arms, il processo a Salvini slitta al 21 aprile

Slitta anche la deposizione dell'armatore della nave Rinvio al 21 aprile per i tempi lunghi dell'udienza di oggi

di Sergio Randazzo -

Slitta al prossimo 21 aprile la deposizione di Oscar Camps al processo Open Arms. Lo ha deciso il Presidente del Tribunale Roberto Murgia che ha accolto la richiesta della difesa di parte civile. “Data l’ora tarda rinviamo alla prossima udienza”, ha detto l’avvocato Arturo Salerni.

Slitta la deposizione dell’armatore della nave Rinvio al 21 aprile per i tempi lunghi dell’udienza di oggi

Al processo Open Arms, nel quale è imputato il ministro Matteo Salvini, è saltata l’audizione di Oscar Camps, armatore della nave spagnola. Il rinvio è stato deciso dal presidente Roberto Murgia per i tempi lunghi dell’udienza di oggi. Il processo è stato rinviato al 21 aprile quando saranno sentiti, con Camps, il primo ufficiale della nave, il medico di bordo e altri componenti dell’equipaggio.

Matteo Salvini è andato via senza rilasciare alcuna dichiarazione

È stato assolutamente decisivo oggi l’intervento in aula di questi testimoni che hanno evidenziato quello che noi diciamo da tempo, cioè che Open Arms in realtà non si è imbattuta occasionalmente nella piccola imbarcazione coi migranti, ma da una serie di elementi viene fuori che ha avuto delle indicazioni ben precise. Credo che questo sia importante per che dimostra la legittimità del provvedimento di divieto emesso sulla base delle anomalie”. Così Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini, al termine dell’udienza odierna del processo Open Arms che si è svolta nell’aula bunker del cercare Ucciardone di PALERMO. Il vicepremier Matteo Salvini è andato via senza rilasciare alcuna dichiarazione

Consulenti difesa, trafficanti dietro il soccorso Messi in discussione movimenti e informazioni date dalla

Non un salvataggio casuale, durante un’attività di ricerca e soccorso di migranti nel Mediterraneo, ma un’operazione di appoggio alle strategie dei trafficanti di esseri umani. È la tesi introdotta dalla difesa di Matteo Salvini nel processo per il caso della Open Arms attraverso l’audizione di due consulenti, Maurizio Palmesi e Massimo Finelli, ex ufficiali della Marina militare. Palmesi e Cinelli anno ricostruito minuziosamente i movimenti del ‘barchino’ dei migranti e quelli dell’Open Arms. Il lavoro si è basato sulle chiamate di Alarm Phone, la prima a segnalare le difficoltà dell’imbarcazione, i rilevamenti aerei, le conversazioni registrate, le annotazioni del diario di bordo e le immagini acquisite dal sommergibile “Devoti”. I consulenti della difesa, in un serrato confronto con le parti civili, hanno rilevato varie discordanze tra la loro ricostruzione, anche cronologica, e quella offerta dalla nave spagnola che a mezzogiorno dell’1 agosto 2019 avrebbe ‘scoperto’ la barca dei migranti a 70 miglia dalla costa libica. A giudizio dei consulenti, la individuazione non sarebbe stata casuale ma sarebbe stata guidata da informazioni arrivate a Open Arms da fonti non identificate. Il sospetto è che la nave ong, con improvvisi cambi di rotta e altre manovre apparentemente incongrue, si sarebbe prestata a dare appoggio ai trafficanti. Secondo Palmesi e Cinelli, il ‘barchino’ non era in imminente pericolo, come hanno sostenuto invece i consulenti delle parti civili, e quindi non era necessario un intervento urgente. In ogni caso la nave spagnola avrebbe dovuto aspettare le disposizioni delle autorità italiane e l’intervento di un pattugliatore libico che però è arrivato due ore dopo l’inizio del trasbordo.


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