Agrigento

Operazione antimafia della GdF

Sette arresti, 22 indagati

di Emiliano Di Rosa -

Sono sette gli arrestati dalla Guardia di Finanza di Sciacca e dal nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo: 5 in carcere e 2 ai domiciliari. Lungo l’elenco dei reati ipotizzati dalla DDA di Palermo: associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione e illecita concorrenza aggravate dalla finalità di agevolare Cosa nostra, scambio elettorale politico-mafioso e traffico illecito di rifiuti. In manette è finito anche l’ex dirigente della Protezione Civile regionale, Maurizio Costa (64 anni) per cui sono ipotizzati i reati di corruzione e falso: tra l’altro nel 2021 avrebbe favorito l’aggiudicazione dell’appalto per realizzare l’hub vaccinale di Sciacca attestando falsamente la certificazione dell’impresa vincitrice ricevendo in cambio lavori gratis a casa sua. Gli indagati sono complessivamente 22. Le Fiamme Gialle hanno effettuato perquisizioni in diverse province siciliane e anche in Molise. Le indagini hanno ricostruito i movimenti della mafia agrigentina dopo la morte, avvenuta nel 2021, del boss Salvatore Di Gangi e in particolare come i nuovi “capibastone” avrebbero messo le mani su diversi appalti a Sciacca tra cui la realizzazione del depuratore e il rifacimento della rete fognaria e dell’area portuale. Le imprese che non facevano parte della cerchia criminale avrebbero subito estorsioni, minacce e usura. E’ ipotizzato pure il reato di scambio elettorale politico-mafioso e in questo caso è coinvolto Vittorio Di Natale, 49 anni, finito ai domiciliari.