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Otto medici indagati all’Asp di Trapani

Al centro del procedimento ci sono i casi di dieci pazienti i cui esami istologici sono stati refertati con mesi di ritardo

di Pinella Rendo -

Otto medici dell’Asp di Trapani sono ufficialmente indagati nell’ambito dell’inchiesta sui ritardi nella lettura dei referti istologici, che avrebbe provocato gravi conseguenze per decine di pazienti oncologici. Le accuse ipotizzate sono tra le più gravi: omicidio colposo e lesioni personali. A guidare l’indagine è la Procura di Trapani, con il pubblico ministero Antonella Trainito, dopo che gli atti erano stati inizialmente trasmessi dalla Procura di Marsala, che ha rilevato l’incompetenza territoriale.

Al centro del procedimento ci sono i casi di dieci pazienti i cui esami istologici sono stati refertati con mesi di ritardo. In alcuni casi, secondo quanto emerso, i tumori sono stati diagnosticati quando ormai erano già in stadio avanzato, compromettendo gravemente le possibilità di cura. Proprio per questi dieci casi la Procura ha chiesto al gip di autorizzare un incidente probatorio, con la nomina di periti medico-legali per stabilire se i ritardi abbiano inciso sul decorso delle malattie.

A far esplodere il caso era stata, mesi fa, la denuncia pubblica di una paziente di Mazara del Vallo, che ha scoperto di avere un tumore al quarto stadio solo dopo otto mesi dall’esame. Il suo caso era stato portato all’attenzione pubblica anche dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, che ha presentato un’interrogazione parlamentare. Le verifiche successive hanno portato a numeri impressionanti: circa 3.300 referti “bloccati”, di cui 352 arrivati troppo tardi per poter impostare cure efficaci.

L’inchiesta punta a verificare se all’origine del disservizio ci siano state negligenze o condotte omissive da parte dei medici incaricati, e se queste abbiano determinato, direttamente o indirettamente, il peggioramento delle condizioni dei pazienti. Uno degli ultimi decessi risale al 6 maggio: un uomo di 87 anni di Marsala è morto a causa di un carcinoma squamoso infiltrante, con referto arrivato con mesi di ritardo.

L’indagine della Procura, ora formalmente avviata con gli avvisi di garanzia, è destinata ad allargarsi. L’incidente probatorio sarà un passaggio fondamentale per cristallizzare le prove e verificare, con l’aiuto di esperti, se vi siano responsabilità sanitarie individuali. L’Asp di Trapani, nel frattempo, ha avviato accertamenti interni e predisposto misure correttive per evitare che situazioni simili possano ripetersi.