Cronaca

Patti: 31enne arrestato per violenza sessuale su 14enne

La Procura della Repubblica e la Polizia di Stato hanno condotto indagini serrate che hanno portato all'emissione del provvedimento da parte del GIP, evidenziando una dinamica agghiacciante che include l'uso di sostanze stupefacenti e il sequestro del cellulare della vittima

di Pinella Rendo -

Gli agenti della Polizia di Stato di Patti hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Patti su richiesta della Procura della Repubblica locale nei confronti si un 31enne accusato di violenza sessuale aggravata e violenza privata nei confronti di una quattordicenne. Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla Procura e dal Commissariato di Patti, i fatti risalirebbero allo scorso mese di novembre. La ricostruzione fornita dalla giovanissima vittima è dettagliata e inquietante: l’indagato avrebbe inizialmente contattato la ragazza sfruttando conoscenze comuni, per poi “creare ad arte i presupposti per trovarsi da solo con lei”.

Approfittando della sua giovane età e delle “debolezze caratteriali” della quattordicenne, l’avrebbe attirata in una casa disabitata di sua disponibilità. La situazione sarebbe degenerata una volta all’interno dell’abitazione. L’indagato, dopo aver chiuso a chiave la porta, avrebbe indotto la ragazza a fumare sostanza stupefacente tipo Hashish, con l’evidente intento di abbassare ulteriormente le sue difese. Nonostante le “reiterate resistenze” della vittima e la “piena consapevolezza della sua volontà contraria”, l’uomo avrebbe proceduto alla violenza.

Un ulteriore grave particolare emerge dal racconto della quattordicenne: nella medesima circostanza, l’indagato non avrebbe esitato a impossessarsi del cellulare della ragazza, impedendole così di chiedere aiuto e aggravando il suo stato di isolamento e terrore. Le attività investigative sono state complesse e delicate, includendo l’audizione protetta della persona offesa, l’assunzione di sommarie informazioni testimoniali da numerosi altri soggetti e l’esecuzione di attività tecniche. L’insieme degli elementi raccolti ha portato il GIP a emettere l’ordinanza di custodia cautelare, disponendo gli arresti domiciliari per l’indagato.

La Procura della Repubblica precisa che il procedimento pende tuttora in fase di indagini preliminari. Pertanto in ossequio al principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, che ogni ulteriore accertamento ritenuto necessario sarà svolto, anche nell’interesse dell’indagato.