Politica

Pd Sicilia, lettera aperta a Schlein: “Le primarie sono identitarie, vogliamo trasparenza”

Un gruppo di esponenti democratici contesta lo svolgimento dell’assemblea del 27 gennaio a Palermo e chiede chiarezza alla segretaria nazionale

di Redazione Video Regione -

Nuova frattura interna al Partito Democratico siciliano. Un gruppo di esponenti del Pd ha presentato un ricorso formale alla Commissione nazionale di garanzia, contestando le modalità con cui si è svolta l’assemblea del 27 gennaio scorso a Palermo, durante la quale si è votato – in modalità online – sul mantenimento o meno delle primarie aperte in vista del congresso regionale che si celebrerà nelle prossime settimane.

I firmatari del ricorso, che dichiarano di aver raccolto migliaia di firme per chiedere il ritorno alle primarie, hanno deciso di scrivere una lettera aperta alla segretaria nazionale Elly Schlein per manifestare la loro preoccupazione e chiedere un intervento diretto.

“Noi non sappiamo quello che ti hanno raccontato e che raccontano – scrivono – ed è per questo che ci rivolgiamo direttamente a te”.

“Il Pd è casa nostra. Le primarie sono lo strumento identitario”

Nella lettera, i firmatari – tra cui anche fondatori storici del partito – ribadiscono che le primarie rappresentano un tratto distintivo del Pd, una delle “più grandi innovazioni politiche” degli ultimi anni in Italia, e non intendono rinunciare a quello che definiscono un metodo democratico e partecipativo.

Secondo quanto riferito, l’assemblea del 27 gennaio si sarebbe svolta in modo anomalo e opaco: ai partecipanti non sarebbe stato fornito l’elenco completo dei votanti, e la richiesta in tal senso sarebbe stata respinta, alimentando dubbi sulla regolarità del processo.

“Chiediamo di avere l’elenco di chi ha votato. Una richiesta di trasparenza a cui ci viene ancora detto di no”, si legge nella missiva.

Appello alla segretaria: “Non voltare lo sguardo”

L’appello è rivolto direttamente a Elly Schlein: “Ti chiediamo di non voltare la testa dall’altra parte”, scrivono, sollecitando un segnale chiaro per restituire credibilità al partito, soprattutto in una regione delicata come la Sicilia.

“La Sicilia è una terra complessa che merita una vera alternativa a questa destra che qui mostra il volto peggiore – conclude la lettera –. Per batterla dobbiamo dimostrare di essere diversi e credibili agli occhi dei cittadini”.

La vicenda rischia ora di accendere ulteriormente il dibattito interno e di incidere sui futuri equilibri congressuali del Pd siciliano.