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Perchè la guida non è in lingua inglese?

Da qualche settimana, il Museo civico di Modica è dotato di una guida che accompagna il visitatore attraverso le stanze e le collezioni. Ma agli occhi dei più attenti, non sarà sfuggito il fatto che la guida sia solo in italiano; un peccato, soprattutto se Modica punta a diventare meta di turisti stranieri

di Chiara Scucces -

Nei giorni scorsi è stata presentata la prima guida a stampa delle collezioni del Museo di Modica intitolato a Franco Libero Belgiorno; il libello espone ai visitatori tutto il materiale raccolto, custodito ed esposto negli spazi museali civici dalle tante personalità di spicco che nel corso del tempo hanno contribuito a rendere il museo quello che è oggi. Nei giorni scorsi, appunto, la presentazione dello strumento che permetterà di leggere con facilità le collezioni presenti a Palazzo della Cultura e dove sono collocate; uno strumento nato, era stato detto durante la conferenza stampa di presentazione, ascoltando le esigenze dei visitatori locali ma anche dei turisti. Benissimo, penserà la maggior parte di voi. Bene, ma non benissimo diciamo noi; perchè è pur vero che il museo civico di Modica è piccolo, ma è anche vero che custodisce piccoli tesori, con una sezione dedicata all’antropologia e all’archeologia interessante e che richiama l’attenzione dei turisti che visitano la città. E sebbene non ci si possa aspettare nell’immediato una strumentazione digitale che accompagni il visitatore (come un’app o un qrcode che rimandi ad una pagina internet), ci si poteva aspettare che la guida fosse almeno in lingua inglese. Ed invece no, è stata pensata e stampata solo in italiano; e in una città che mira a fare del turismo, anche destagionalizzato ed internazionale un punto di forza della propria attrattività, non è una dimenticanza facilmente giustificabile. Formare chi fa turismo, investire seriamente su questo settore, essere di supporto a chi lavora nel campo della ricezione, diventa fondamentale e non si può solo sperare nella lungimiranza di chi abbia ben chiaro cosa sia necessario per attirare a Modica i turisti stranieri. L’inglese è certamente la lingua più facile da usare per comunicare senza troppe difficoltà con la maggioranza dei turisti stranieri che arrivano nel nostro territorio; buono indubbiamente aver realizzato questa guida, ma se si fosse realizzata una versione digitale e una in inglese, sarebbe stato ottimo. Perchè, purtroppo, l’impressione è sempre quella di una visione provincialistica dell’offerta turistica della città dalla quale con difficoltà ci si riesce a scostare. Ma siccome sempre durante la conferenza stampa è stato detto che questa guida rappresenta la cartina tornasole dello stato di salute del Museo e che guai se rimanesse tale negli anni, l’augurio è che presto si possa porre rimedio a questa lacuna. Hurry up and good job, director