Trapani

Petrosino, assolti in appello dall’accusa di voto di scambio politico-mafioso Marco e Michele Buffa

L’indagine era stata condotta dai carabinieri

di Sergio Randazzo -

La Corte d’appello di Palermo ha ribaltato la sentenza di primo grado e assolto, “perché il fatto non sussiste”, Marco Buffa e Michele Buffa dall’accusa di voto di scambio politico-mafioso legata alle elezioni comunali di Petrosino, in provincia di Trapani. Entrambi erano stati condannati il 21 febbraio scorso a 15 anni di carcere dal Tribunale di Marsala.

Sentenza ribaltata

Secondo l’accusa, Marco Buffa, indicato come presunto “capo decina” di Cosa Nostra nel mandamento di Mazara del Vallo, avrebbe procurato voti per Michele Buffa in cambio di denaro e della promessa di favori e utilità per l’associazione mafiosa. Accuse che, però, i giudici della Corte d’appello non hanno ritenuto supportate da prove sufficienti.

L’indagine era stata condotta dai carabinieri e aveva portato all’arresto dei due imputati. Subito dopo, Michele Buffa si era dimesso dalla carica di consigliere comunale. Il procedimento aveva attirato l’attenzione anche per i precedenti giudiziari di Marco Buffa, già condannato a 11 anni e 4 mesi nell’ambito dell’operazione “Hesperia” per favoreggiamento della latitanza dei boss locali.

Marco Buffa resta in carcere

Nonostante l’assoluzione nel procedimento sul voto di scambio, Marco Buffa resta comunque detenuto per un altro procedimento penale. A difenderlo è stata l’avvocata Luisa Calamia, mentre Michele Buffa è stato assistito dal penalista Nicola Clemenza.