Palermo

‘Pizzo’ a tappeto, azzerato il clan ‘Pagliarelli’, tre arresti

Individuato il nuovo reggente della famiglia mafiosa di corso Calatafimi. L'operazione di oggi segue il blitz 'Roccaforte' del 2023 quando furono arrestate sette persone

di Sergio Randazzo -

Le indagini hanno rivelato prove significative sull’appartenenza a Cosa Nostra dei membri della famiglia mafiosa di Corso Calatafimi, nel mandamento di “Pagliarelli”, e sulla loro attiva partecipazione al controllo mafioso del territorio, soprattutto attraverso estorsioni verso i commercianti locali. E stamattina all’alba i Carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno chiuso l’operazione antimafia, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare contro tre individui, di cui due sono stati portati in carcere e uno ai domiciliari. Queste persone sono accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsioni aggravate, consumate e tentate, con l’uso del metodo mafioso per agevolare l’attività criminale, in seguito alle indagini condotte dal 2021 al 2023 sotto la guida del procuratore Maurizio De Lucia. Indagini, che hanno già portato a sette arresti nell’operazione “Roccaforte” nel gennaio 2023, nella quale si era identificato il nuovo capo della famiglia dopo l’arresto del precedente nel luglio 2020, e hanno documentato le responsabilità dei singoli membri nell’associazione. Il clan ha dimostrato di esercitare un forte controllo sul territorio, monitorando attentamente gli esercizi commerciali e costringendo i nuovi proprietari ad aderire alle richieste estorsive fin dall’inizio, minacciandoli in caso di rifiuto. L’operazione di oggi conferma la persistenza dell’attività criminale di Cosa Nostra, che non solo induce timore nelle vittime ma ricorre anche alla violenza fisica per il controllo del territorio, come nel caso di un giovane picchiato brutalmente in pieno giorno con una mazza di legno per presunta infedeltà coniugale.