Palermo

Polizia Penitenziaria in allarme: incontro con il Provveditore, sindacati pronti alla mobilitazione

Contestati anche alcuni ordini di servizio ritenuti poco funzionali

di Sergio Randazzo -

Giornata di confronto acceso quella di ieri, 23 giugno 2025, presso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Al centro dell’incontro tra il Provveditore, dott. Veneziano, e i rappresentanti delle principali sigle sindacali della Polizia Penitenziaria – SAPPE, SINAPPE, OSAPP, UILPA Polizia Penitenziaria, USPP e CISL FP – le gravi criticità operative che affliggono il personale in servizio negli istituti penitenziari siciliani, con particolare riferimento alla struttura di Trapani.

Carenza di organico e personale aggredito: la situazione è critica

Le organizzazioni sindacali hanno denunciato una drammatica carenza di personale: all’appello mancherebbero circa 100 unità. Un dato ancora più allarmante se si considera che una ventina di agenti risulta attualmente in convalescenza in seguito ad aggressioni subite durante il servizio. Una condizione che, secondo i rappresentanti sindacali, mette a serio rischio la tenuta del sistema e la sicurezza interna.

Trapani, pianta organica falsata e ordini di servizio contestati

Un altro punto delicato riguarda la pianta organica dell’istituto di Trapani, che includerebbe ufficialmente 25 unità non impiegabili: 22 assegnate al sito riservato e 3 al NIR. Le sigle hanno chiesto l’immediata rettifica del dato per restituire un quadro reale dell’organico disponibile.

Contestati anche alcuni ordini di servizio ritenuti poco funzionali: disposizioni che, secondo i sindacati, complicano l’operatività quotidiana e rischiano di generare tensioni, sfociando anche in provvedimenti disciplinari ai danni di chi lavora in condizioni al limite.

Riqualificazione del Reparto Blu e detenuti rivoltosi

Tra le criticità segnalate, anche lo stato del Reparto Blu, destinato a essere riqualificato solo nel 2026. I sindacati hanno sollecitato una soluzione provvisoria immediata per garantire sicurezza e dignità lavorativa a chi opera nel reparto in attesa dell’avvio dei lavori.

Infine, la questione della gestione dei detenuti rivoltosi: alcuni protagonisti di recenti disordini sono ancora presenti negli istituti. Il Provveditore ha chiarito che sono in corso procedimenti disciplinari complessi per l’eventuale applicazione del regime di sorveglianza particolare (ex art. 14 bis O.P.), ma le organizzazioni chiedono interventi più rapidi per tutelare l’incolumità del personale.

Sindacati pronti alla mobilitazione

I rappresentanti sindacali hanno chiesto risposte concrete entro dieci giorni. In assenza di provvedimenti chiari e tempestivi, sono pronti ad avviare azioni di mobilitazione, incluse manifestazioni pubbliche e presidi fissi, con il possibile coinvolgimento del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e del Ministero della Giustizia.

La protesta, già annunciata, mira a riportare l’attenzione politica e istituzionale su un comparto che, ogni giorno, regge sulle spalle di agenti troppo spesso lasciati soli ad affrontare situazioni esplosive.