Attualità
Ponte Stretto, nasce il presidio
Un presidio fisso a Torre Fare a Messina, nel cuore di quella che dovrebbe essere l’area di cantiere. La battaglia per il no al ponte sullo Stretto passa attraverso l’informazione. E nasce un punto aperto a tutta la città in cui acquisire news e scardinare le bufale
La lotta contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto passa attraverso una corretta informazione. Parte da qui l’idea di realizzare a Torre Faro un punto fisso in cui fornire a tutti i cittadini che lo vorranno news sulla costruzione del Ponte, dagli espropri, alle caratteristiche tecniche sino all’impatto sul territorio. non un info point, più un presidio fisso proprio nel cuore di quella che dovrebbe essere l’area di cantiere per dire no, ma farlo in maniera informata e consapevole.
L’inaugurazione ieri nel corso di una affollata assemblea comitato Noponte Capo Peloro che ha anche lanciato il calendario di una serie di attività di comunicazione e mobilitazione che si terranno quest’estate contro la grande opera. Incontri, mostre, laboratori, momenti conviviali che avranno come punto di riferimento la vecchia sede dell’ufficio postale di Torre Faro, proprio al centro del paese. “Siamo tutti espropriandi”, lo slogan dell’iniziativa che ha visto anche gli avvocati Carmelo Briguglio e Aurora Notarianni che stanno portando avanti una vera e propria battaglia legale contro gli espropri, ma più in generale contro la realizzazione dell’opera.
Intanto non si ferma l’iter procedurale. Nei giorni scorsi l’opera aveva incassato il via libera definitivo della commissione per la Valutazione dell’Impatto Ambientale del Mase che, dopo un primo accertamento sul progetto aveva deciso di approfondire l’incidenza ambientale di tre specifici siti, considerati inizialmente a rischio di impatto non mitigabile.
A tal fine vi era stata una richiesta di ulteriore documentazione alla società Stretto di Messina, che immediatamente aveva fornito quanto richiesto dagli esperti componenti la commissione. Una decisione che di fatto spiana la strada verso l’esame definitivo del progetto esecutivo da parte del Cipess, la cui decisione, se positiva, dovrebbe dare l’avvio alla fase operativa, quella per intenderci dell’apertura dei cantieri.