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Processo beatificazione Nino Baglieri, inizia la fase romana

Ultimo evento in occasione della chiusura della fase diocesana del processo di Beatificazione e di Canonizzazione di Nino Baglieri. Ieri pomeriggio, nell'oratorio salesiano di Modica, il IX successore di Don Bosco ha celebrato una santa messa ricordando, ancora una volta, il testamento spirituale di Nino. Ora inizia la fase romana del processo

di Chiara Scucces -

Ultimo atto, ieri pomeriggio all’oratorio salesiano di Modica Alta, per la chiusura dell’inchiesta diocesana di beatificazione e canonizzazione di Nino Baglieri. Nel giorno della festa liturgica di San Domenico Savio per la Famiglia Salesiana e nell’anniversario della caduta dal ponteggio su cui stava lavorando Nino, da cui derivò la paralisi che lo accompagnò per tutta la vita e lo sta conducendo alla santità, è tornato a Modica Don Pascual Chavez che ha presieduto ieri la santa messa all’oratorio. Sono passati 12 lunghi anni dall’avvio del processo diocesano di beatificazione e canonizzazione di Nino Baglieri, celebratosi il 3 e 4 marzo 2012, proprio alla presenza dell’allora Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Pascual Chávez; ora la chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione, un momento importante di inchiesta, di studio, di ricerca e di raccolta delle informazioni è giunto al termine.  A chiedere l’introduzione del processo era stato lo stesso Rettore Maggiore dell’epoca, Don Chávez, in visita per la prima volta in questi luoghi. Ieri pomeriggio ha ribadito quanto Nino abbia incarnato il messaggio di Don Bosco; in questi anni il Tribunale Nominato dal Vescovo e i Censori Teologi e la Commissione storica hanno compiuto tutti i passi necessari. La Commissione Storica, in particolare, ha ricercato, raccolto, studiato e presentato le tante fonti documentali afferenti alla Causa: i documenti personali di Nino (civili, religiosi, medici, ecc.); scritti – editi e non – del Servo di Dio (come le Lettere e i fondamentali Quaderni-Diario ‘boccascritti’); scritti significativi al Servo di Dio e scritti sul Servo di Dio (dai libri agli articoli, dai resoconti di grazie a tante attestazioni del bene fatto da Nino e di iniziative in suo onore). La Commissione storica ha consegnato al Tribunale plichi con oltre quindicimila pagine di scritti, oltre a una Relazione che illustra il lavoro svolto, valutando le fonti e presentando una prima Biografia critica del Servo di Dio. Il Tribunale ha focalizzato la sua attenzione sull’ascolto, sotto giuramento, di oltre 100 testimoni: familiari, amici (compresi quelli di Nino adolescente) e conoscenti. Essi hanno riferito con precisione fatti, eventi, parole ed esperienze vissute con Nino.

Adesso tocca al Vaticano e alla Congregazione delle Cause dei Santi, nello specifico, iniziare un’altra fase del processo, dove sia il Dicastero per le Cause dei Santi in Vaticano, sia la Postulazione Generale Salesiana, lavoreranno alle tappe successive. Proprio per vivere al meglio questi momenti la Diocesi di Noto, insieme alla Famiglia Salesiana locale, ha pensato di realizzare diversi momenti di riflessione conclusisi ieri. Tra i momenti più intimi ed emozionanti, indubbiamente quelli della preghiera itinerante nei luoghi di Nino Baglieri; una sorta di Via Crucis che ha fatto tappa nei luoghi simbolo del cammino di Nino verso la santità: dove è nato, dove è stato battezzato, dove è vissuto, il luogo della caduta. “La gioia è più grande della sofferenza” è il testamento spirituale di Nino Baglieri. Scrisse, infatti: “Quel 6 maggio 1968 non lo chiamo il giorno della disgrazia, ma il giorno della Grazia, il mio compleanno di Croce. Anche se sono stato privato dei movimenti e di tutto quello che il mondo avrebbe potuto darmi, il Signore mi dà tanto di più: il suo grande amore mi sta facendo vivere i veri valori della vita. So che le mie sofferenze non sono inutili, servono a qualcuno, a qualcosa. Non importa essere malati o invalidi, l’importante è vivere per Lui, con Lui, in Lui”.