Caltanissetta

Procura, ‘La Barbera consegnò l’agenda di Borsellino a Tinebra’

Trovato un appunto del giorno dopo la strage, mai dato a pm'

di Sergio Randazzo -

Nuovi sviluppi sull’inchiesta relativa al depistaggio sulla strage di via D’Amelio e alla sparizione dell’agenda rossa del giudice Paolo Borsellino. La Procura di Caltanissetta ha disposto perquisizioni in tre luoghi che, all’epoca dei fatti, erano nella disponibilità di Giovanni Tinebra, ex procuratore di Caltanissetta, deceduto otto anni fa.

A comunicarlo è il procuratore Salvatore De Luca, che in una nota ufficiale spiega l’obiettivo delle attività eseguite dai Carabinieri del ROS: chiarire il contesto in cui maturò il depistaggio e fare luce sulla misteriosa scomparsa dell’agenda rossa che il giudice Borsellino portava sempre con sé.

Spunta un appunto mai acquisito prima

Elemento centrale delle indagini è un appunto datato 20 luglio 1992, il giorno dopo la strage, firmato dall’allora dirigente della squadra mobile Arnaldo La Barbera. Nel documento, mai acquisito prima agli atti delle indagini e ritrovato di recente negli archivi della squadra mobile di Palermo, si legge che alle ore 12 del 20 luglio “viene consegnato al dott. Tinebra uno scatolo contenente una borsa in pelle e un’agenda appartenenti al giudice Borsellino”.

Secondo quanto precisato dal procuratore De Luca, l’appunto non è controfirmato da Tinebra e non risulta mai trasmesso alla Procura nelle fasi iniziali dell’inchiesta. Inoltre, La Barbera non ne fece mai menzione nel corso delle sue deposizioni.

L’agenda rossa mai ritrovata

Gli accertamenti della Procura non hanno potuto confermare se la consegna della borsa sia effettivamente avvenuta né se l’agenda citata fosse effettivamente la celebre agenda rossa, scomparsa misteriosamente e ritenuta contenere annotazioni riservate del magistrato. Potrebbe infatti trattarsi di una diversa agenda effettivamente rinvenuta successivamente.

Tuttavia, il dato più rilevante, sottolinea il procuratore, è che La Barbera avrebbe avuto tutta la notte tra il 19 e il 20 luglio 1992 per manomettere il contenuto della borsa e, potenzialmente, per estrarre o prelevare l’agenda rossa prima della consegna formale indicata nel documento.

Un nuovo tassello nel puzzle del depistaggio

Questa nuova pista riaccende l’attenzione su uno dei misteri più inquietanti della storia giudiziaria italiana: la scomparsa dell’agenda rossa, simbolo di verità negate e di un depistaggio che ha deviato per anni le indagini sulla strage in cui persero la vita Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.