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Randagi a Ragusa, si anima il dibattito politico

La richesta è semprfde la stessa

Uno degli ultimi episodi ha riguardato il cane di una residente morso da un randagio e una ragazzina caduta dallo scooter perchè impaurita da un branco di cani senza padrone. La zona è quella di via Irlanda; nel momento in cui abbiamo effettuato queste riprese, non c’erano randagi in giro, ma questo non vuol dire che l’allarme non sia stato lanciato dai numerosi cittadini e che le segnalazioni non si stiano allargando mostrando criticità. Nei giorni scorsi era intervenuto pure Mario Chiavola di Ragusa in Movimento, sottolineando che il problema del randagismo è sempre aperto in città. “Chiediamo al Comune di intervenire -scriveva Chiavola, di trovare delle soluzioni che mettano tutti d’accordo e, soprattutto, eliminare questi pericoli lungo le strade di periferia che possono determinare problemi molto seri. Restiamo convinti che la questione debba essere affrontata di petto e che non si può più lasciare perdere. L’immissione dei cani randagi sul territorio, se questi sono gli effetti, si vede che non ha sortito i risultati sperati. A questo punto speriamo in una rivisitazione di tutta la materia da parte dell’assessorato comunale competente”.

La richiesta è sempre la stessa: maggiore sicurezza e avvio di provvedimenti seri che tamponino l’emergenza e che riducano il numero dei cani che, principalmente nelle varie zone di periferia del capoluogo ibleo, girano a branchi. In più occasioni, da parte dei volontari animalisti è stato ribadito che si tratta di randagi non pericolosi, ma i cittadini non si sentono ugualmente al sicuro. L’amministrazione comunale procede a passi piccolissimi nel mettere in pratica provvedimenti risolutori, come la cattura, sterilizzazione e conseguente rimessa in strada degli esemplari che stazionano da anni alla zona artigianale. Non si esclude comunque che un nuovo dibattito politico sull’argomento si animi in considerazione del fatto che lo stesso riguarda da vicino più quartieri della città capoluogo.