Politica
Referendum, secondo quesito
Si vota l'8 e il 9 giugno
Il secondo quesito referendario sul lavoro riguarda le indennità riconosciute ai dipendenti licenziati nelle piccole imprese. L’attuale normativa prevede per le aziende con meno di 16 dipendenti un tetto al risarcimento (pari a 6 mesi di stipendio) ottenibile in caso di licenziamento illegittimo. Se si vota sì, viene tolto questo limite e il lavoratore potrebbe ricevere – di fronte al giudice – un’indennità più alta. Se si vota no tutto resta come adesso. Anche in questo quesito referendario in materia di lavoro (come negli altri tre) chi sostiene il sì ritiene che l’attuale quadro normativo favorisca uno squilibrio nei rapporti tra datori di lavoro e lavoratori e renda più diffusa la precarietà e più complicato l’accesso ad un impiego stabile e sicuro. Chi sostiene il no invece ritiene che le norme attualmente in vigore abbiano raggiunto un punto di equilibrio tra flessibilità e tutele e che modificarle con il referendum sia o inutile o addirittura controproducente.