Catania

Restituiti beni per 45mln di euro al re delle slot Antonio Padovani

Padovani era stato coinvolto in un'inchiesta della Guardia di Finanza di Caltanissetta

di Sergio Randazzo -

La Corte di Appello di Catania ha annullato la confisca definitiva dei beni di Antonio Padovani, imprenditore di Sant’Agata Li Battiati, considerato in passato il “re delle slot machines”. La decisione arriva al termine di un’istanza di revocazione, ribaltando così la precedente sentenza della Corte di Cassazione.

Il Caso di Antonio Padovani

Padovani era stato coinvolto in un’inchiesta della Guardia di Finanza di Caltanissetta, che aveva portato al sequestro, e successivamente alla confisca, di un patrimonio del valore complessivo di 45 milioni di euro. Questo includeva società, ville, immobili, una Ferrari F355 e un’imbarcazione di 12 metri. L’imprenditore era accusato di essere in affari con le famiglie mafiose di Gela, per conto delle quali avrebbe investito milioni di euro nelle attività di scommesse, utilizzando società fittizie. Era stato condannato per intestazione fittizia di beni, un reato che gli aveva fatto perdere il controllo del suo impero economico.

La Svolta Giuridica

A dieci anni di distanza, la Corte di Appello di Catania ha stabilito che la confisca era priva di “base legale”, accogliendo così la richiesta di revocazione presentata dai suoi legali, Baldassare Lauria e Laura Ancona. Gli avvocati hanno sottolineato che, all’epoca delle presunte condotte di Padovani, le sue azioni non erano ritenute rilevanti per le misure di prevenzione patrimoniali. Solo con l’entrata in vigore del primo pacchetto sicurezza del 2008 il reato di intestazione fittizia è stato incluso tra le fattispecie che permettono la confisca dei beni.

Implicazioni della Sentenza

La sentenza della Corte di Appello non solo restituisce a Padovani i suoi beni, ma stabilisce un precedente giuridico importante nel panorama italiano. Gli avvocati Lauria e Ancona hanno evidenziato come la decisione sia in linea con il caso dei fratelli Cavallotti, che è stato portato dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazioni della Convenzione.

Conseguenze e Richieste Risarcitorie

Ora che la confisca è stata revocata, gli avvocati intendono avviare le procedure per ottenere un risarcimento per i danni subiti dai loro clienti a causa del congelamento delle attività economiche per oltre un decennio. “Naturalmente ora attiveremo le consequenziali procedure risarcitorie per il grave danno subito dai nostri clienti”, hanno concluso i legali, prospettando ulteriori sviluppi legali e finanziari per ristabilire le condizioni patrimoniali di Padovani.