Caltanissetta

Riesi, chiuso il cerchio sulla sparatoria: cinque persone indagate – VIDEO

Secondo le indagini, il gruppo avrebbe pianificato l’assalto nei minimi dettagli

di Sergio Randazzo -

Una vera e propria spedizione armata, culminata in una sparatoria con due feriti, ha scosso Riesi lo scorso 10 settembre. Oggi i Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno annunciato di avere individuato e bloccato il gruppo ritenuto responsabile: cinque persone, provenienti da Gela, Mazzarino e Riesi, accusate a vario titolo di concorso in tentato omicidio, porto abusivo di armi e detenzione di arma clandestina.

L’agguato ricostruito dai Carabinieri

Secondo le indagini, il gruppo avrebbe pianificato l’assalto nei minimi dettagli. Dopo un sopralluogo di uno degli indagati per accertarsi che non vi fossero testimoni, gli aggressori sarebbero tornati armati con due pistole calibro 380 e 6,35, irrompendo nell’abitazione di due fratelli riesini.

All’interno dell’appartamento sarebbe scoppiata una colluttazione: uno dei fratelli avrebbe tentato di reagire e, in quel frangente, uno degli aggressori è rimasto ferito. Poco dopo, l’obiettivo dell’agguato è stato colpito alla schiena.

Le chiamate di emergenza e i primi soccorsi

La dinamica è stata confermata anche dalle due chiamate giunte quasi in contemporanea ai Carabinieri: la prima al 112, che segnalava una persona ferita a Riesi, e la seconda dall’ospedale di Gela, dove era arrivato un altro ferito da arma da fuoco. Il 21enne riesino, colpito più gravemente, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e sottoposto a intervento chirurgico.

Videosorveglianza e prove decisive

Determinante per le indagini è stato l’incrocio tra testimonianze, rilievi scientifici e le immagini di videosorveglianza della zona. Nell’abitazione sono stati trovati bossoli di diverso calibro, un paio di occhiali persi presumibilmente da uno degli aggressori e un fucile artigianale, ritenuto nella disponibilità di una delle vittime.

Le misure cautelari

Sulla base del quadro indiziario raccolto, la Procura di Caltanissetta ha chiesto misure cautelari che il Gip di Gela ha accolto: quattro indagati sono finiti in carcere, mentre il quinto si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Restano in corso ulteriori accertamenti per rintracciare le armi utilizzate nell’agguato.