Cronaca

Riscaldamenti guasti in una scuola a Palermo, alunna va in ospedale per ipotermia

I riscaldamenti sono spenti per un guasto e da qualche giorno e le temperature si sono abbassate notevolmente

di Sergio Randazzo -

Scuola elementare

Un’alunna della quinta elementare della scuola “Emanuela Loi” in via Dogali a Palermo martedì scorso si è sentita male per il freddo, ha cominciato a tremare e a sentire intorpidimento alle gambe. E’ stata soccorsa dal 118 e portata in ospedale per ipotermia. Nell’istituto – scrive il giornale online PalermoToday – i riscaldamenti sono spenti per un guasto e da qualche giorno e le temperature si sono abbassate notevolmente.

Solidarietà

Il segretario della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino esprime solidarietà alla dirigente scolastica Rosaria Corona dell’istituto Emanuela Loi di Passo di Rigano alla piccola studentessa, a tutti gli studenti, e a tutti i dirigenti scolastici che “nonostante l’abnegazione e l’enorme lavoro che svolgono ogni giorno si sentono spesso soli e abbandonati in trincea a combattere contro le inefficienze delle strutture edilizie scolastiche. Se il guasto c’è, ed è segnalato da tanto tempo, e accade un incidente, che altro c’è da fare, se non essere costretti a chiudere la scuola”. “La preside aveva segnalato il problema dell’impianto di riscaldamento inutilizzabile ripetutamente e, addirittura, nemmeno i solleciti da parte della prefettura hanno consentito la risoluzione del problema – aggiunge Cirino – Auspichiamo un immediato intervento da chi di competenza per risolvere questa situazione d’emergenza e rigettiamo ogni ipotesi di autonomia differenziata o di differenziazione di stipendi che tendono ad aumentare le diseguaglianze regionali già esistenti. Il ministro Valditara – prosegue Cirino – parla di stipendi diversificati per gli insegnanti e di finanziamenti privati quando il sistema di istruzione pubblico soffre già di disparità e di diseguaglianze inaccettabili. Non esistono livelli essenziali di prestazione e occorrerebbero parametri uniformi di prestazione, di strutture e dotazioni in tutto il paese, che purtroppo non ci sono. Non possiamo più a lungo tollerare soluzioni che rischiano solo di far aumentare il gap esistente tra Sud e Nord, penalizzando sempre il Mezzogiorno”. (ANSA)