Cronaca

Rosalia Messina Denaro: scoperto a casa sua il “pizzino” che fece arrestare il superboss

La donna, sorella del capomafia, arrestata questa notte

di Redazione Video Regione -

Il boss incastrato da un pizzino che diede agli investigatori l’impulso decisivo per arrivare alla sua cattura. Insomma, partì tutto da lì. Il particolare emerge dall’inchiesta del procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido che oggi ha portato all’arresto per associazione mafiosa di Rosalia Messina Denaro, sorella del capomafia di Castelvetrano.

Il pizzino che incastrò il superboss

Stando a quanto riferisce l’Ansa, è stato un appunto dettagliato sulle condizioni di salute del superlatitante, scritto dalla sorella Rosalia e da lei nascosto nell’intercapedine di una sedia, a portare all’arresto del 16 gennaio scorso.

La scoperta mentre venivano piazzate le cimici

Il biglietto è stato scoperto dai Carabinieri del Ros il 6 dicembre scorso, mentre piazzavano delle cimici nella abitazione della donna. Quel giorno i militari, eseguendo un decreto di intercettazione disposto dalla Procura, entrano in un appartamento di Castelvetrano nella disponibilità di Rosalia Messina Denaro. Mentre cercano il posto giusto per nascondere le microspie, i Carabinieri scoprono il pizzino all’interno di una gamba cava di una sedia. Lo fotografano e lo rimettono al suo posto, in modo da non insospettire la donna.

Il diario clinico

Qualche ora dopo, la foto viene analizzata dagli inquirenti e si scopre che è un vero e proprio diario clinico di un malato di cancro. L’interrogativo che si pongono subito gli inquirenti è a chi potesse riferirsi quell’appunto. Nessuno dei familiari di Rosalia, da quanto risultava ai Carabinieri, soffre di patologie oncologiche. Il sospetto, vista anche la necessità di nascondere il biglietto, è allora che si tratti del latitante.

Le ricerche

I militari dell’Arma iniziano a indagare, partendo dalle indicazioni dettagliate sulla patologia e dalle date in cui il paziente, del quale ovviamente Rosalia non fa il nome, è stato operato. Attraverso accertamenti effettuati prima al Ministero della Salute e poi su banche dati sanitarie nazionali, arrivano a identificare un maschio di età compatibile con quella del latitante che si è sottoposto agli stessi interventi chirurgici indicati nell’appunto: si arriva Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara e nipote del boss locale.

La visita alla clinica “La Maddalena”

Come scrive l’Ansa, i tabulati telefonici dimostrano, però, che il geometra non può essere il paziente oncologico di cui si parla nel pizzino, perché nei giorni in cui il malato subiva le operazioni, una a Mazara del Vallo l’altra a Palermo, Bonafede si trovava a casa sua a Campobello. Gli indizi a quel punto conducono tutti a Messina Denaro. L’analisi della cartella sanitaria digitale porta gli inquirenti alla visita prenotata a nome Bonafede alla clinica “La Maddalena” il 16 gennaio 2023.


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