Catania
Rubavano fari a LED e sportelli d’auto su commissione VIDEO
Diciannove furti accertati: il via dalle immagini di videosorveglianza
Rubavano fari a LED e sportelli d’auto su commissione, provocando danni ingenti ai proprietari dei veicoli e alimentando un vero e proprio mercato parallelo di ricambi auto. A mettere fine all’attività della banda sono stati i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, che – coordinati dalla Procura Distrettuale – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone, accusate di furto e ricettazione in concorso, con finalità di arricchimento illecito ai danni del patrimonio privato.
Diciannove furti accertati: il via dalle immagini di videosorveglianza
L’indagine, ribattezzata “Full Led”, è partita nel settembre del 2023 dopo il furto di alcuni gruppi ottici da una vettura parcheggiata nel centro commerciale “I Portali” di San Giovanni La Punta. Grazie alle telecamere di sorveglianza e a successivi pedinamenti, i militari hanno ricostruito l’azione delittuosa e identificato i presunti responsabili.
Dalle attività tecniche e dalle intercettazioni ambientali e telefoniche, è emerso un sistema collaudato: gli indagati agivano prevalentemente nell’hinterland catanese – tra Catania, Gravina, San Giovanni La Punta, Acireale, Aci Castello e Aci Catena – e colpivano su ordinazione. I pezzi più richiesti erano i fari a LED, molto più performanti dei tradizionali alogeni, e gli sportelli.
Un “mercato nero” dei pezzi di ricambio
Il giro d’affari era basato sulla vendita sottobanco: fari a LED da 1.300 euro venduti a 150 euro, in alcuni casi persino con “consigli di installazione” per evitare ulteriori furti. In un’intercettazione, uno degli indagati suggeriva all’acquirente di usare silicone per acquari per rendere impossibile la rimozione dei fari rubati: «Se vuoi mettere… devi mettere il silicone dell’acquario… non riescono… neanche “ammazzati” li staccano».
In totale sono 19 i furti contestati, ma non si esclude che il numero possa crescere. I malviventi si vantavano della propria abilità nel “smontare qualsiasi pezzo”, comprese le portiere: «…qualsiasi cosa stacchiamo, mbare!», dicevano in tono ironico durante le intercettazioni.
Le misure cautelari
Alla luce degli elementi raccolti, il Gip del Tribunale di Catania ha disposto due misure di custodia cautelare in carcere e due obblighi di dimora con permanenza domiciliare nelle ore notturne, dalle 21 alle 7. L’indagine resta aperta anche per identificare eventuali “clienti” complici, che avrebbero commissionato i furti per ottenere i pezzi a prezzi stracciati.