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Salva la Finanziaria all’ARS e l’aumento degli stipendi

Il voto finale è arrivato dopo il via libera a due maxi-emendamenti e a un lungo elenco di norme aggiuntive

di Sergio Randazzo -

La finanziaria regionale è salva. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato poco prima delle 6 di oggi, dopo circa venti ore di lavori d’aula, il bilancio. La norma di stabilità è stata approvata con 35 voti a favore, 22 contrari. Una finanziaria nata e conclusa tra le polemiche. Soprattutto la norma sugli adeguamenti Istat delle indennità per i 70 parlamentari siciliani. L’Assemblea regionale ha respinto, con voto segreto, un emendamento che prevedeva l’abrogazione della norma della legge che nel 2014 aveva introdotto l’automatismo della rivalutazione delle indennità al costo della vita. L’emendamento, al ddl stabilità in discussione, era stato presentato alla luce delle polemiche per gli 890 euro lordi in più in busta paga che gli onorevoli percepiranno quest’anno. In pratica l’aumento degli stipendi scatterà per i 70 deputati. A presentare l’emendamento, bocciato con 29 voti contrari e 24 favorevoli, è stato il deputato Cateno De Luca, del gruppo Sud chiama Nord, che ha parlato di “insopportabili ingerenze da parte di dirigenti nazionali di FdI su scelte che spettano all’Assemblea”. Anche due assessori del governo Schifani (Mimmo Turano della Lega e Roberto Di Mauro del Mpa) si sono schierati contro l’abrogazione, posizione assunta in aula anche dal capogruppo della Dc, Carmelo Pace. Favorevoli anche i deputati del M5s.