Attualità

Sanità double face tra scandali e riforma

Finiscono sullo sfondo le riforme da compiere e le iniziative per garantire un sistema sicuro ed efficiente

di piero messina per sicilia on demand -

Tra presunte bustarelle e le promesse di riforma appese a un filo, la sanità siciliana é la grande malata dell’amministrazione pubblica: la terapia non può che essere politica.»

lL’ultimo colpo di scena è arrivato a fine settembre, negli uffici dell’Asp di Palermo. Qui, un blitz della Squadra Mobile ha interrotto lo scambio di una mazzetta da duemila euro: in manette il presidente della onlus Samot, Mario Lupo, e un dirigente dell’Asp, Francesco Cerrito. Per gli inquirenti, quella bustarella serviva a facilitare procedure di accreditamento di strutture private. Un arresto in flagranza che ha riportato la sanità siciliana al centro delle cronache nazionali.

Pochi giorni prima, la giunta Schifani aveva provato a dare un segnale diverso, approvando la nuova rete ospedaliera: un passo che, secondo il governo regionale, porterà la Sicilia fuori dalla secche del piano di rientro sanitario, alleggerendo vincoli e restituendo più autonomia al sistema.

Ma già in agosto era esploso lo scandalo di Trapani, con oltre tremila referti istologici rimasti nei cassetti per mesi. Esami decisivi per pazienti oncologici che hanno atteso anche otto mesi una diagnosi. Il Ministero della Salute e la Regione hanno disposto ispezioni per risolvere la situazione

A luglio, poi, la Regione ha varato un piano straordinario da sessantasei milioni di euro per ridurre le liste d’attesa: più straordinari per i medici, nuove assunzioni, digitalizzazione e persino intelligenza artificiale per indirizzare i pazienti verso gli ospedali meno congestionati.

E tornando ancora indietro, a giugno, a Palermo è emerso un altro terremoto: ventidue indagati e due arresti per corruzione in un giro di appalti da centotrenta milioni di euro. Un sistema di gare truccate, incarichi pilotati e favori scambiati tra professionisti, manager e aziende fornitrici.  In quattro mesi, la sanità siciliana ha mostrato due facce opposte: da un lato scandali, bustarelle e inchieste; dall’altro progetti di rilancio e riforme attese da anni. Ma la distanza tra promesse e realtà resta profonda, e a pagarne le conseguenze spesso sono sempre i cittadini.